Differenziare meglio per pagare meno tasse. I costi si abbassano a partire dalla spazzatura: sui cittadini di Sassari – secondo il consigliere comunale M5s Desirè Manca – grava un appalto di gestione rifiuti per circa 25 milioni di euro annui.
Manca, portavoce in Consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle punta ancora una volta il dito sugli sprechi, su politiche del risparmio paventate in campagna elettorale dall’Amministrazione in carica e, ad oggi, rimaste a suo parere delle chimere incompiute. “Una su tutte, la questione rifiuti, mannaia che incombe sulle casse comunali, sui cittadini che quelle casse contribuiscono a riempirle, e sull’ambiente”.
“A metà mandato dell’Amministrazione guidata dal sindaco Nicola Sanna sono tante le opere incompiute, tanti gli obiettivi non raggiunti, e tanti di più quelli fissati in fase di campagna elettorale. E’ oggettivo, non è un’accusa affidata al vento – spiega la consigliera Manca -. Quel che mi stupisce è che il lavoro della Giunta non viene indirizzato nel tentativo di favorire un cambio di direzione, nel tentativo di contrastare una crisi che soffoca e che affonda i suoi artigli nel nostro territorio. Basterebbero anche piccoli gesti, funzionali all’abbassare anche di poco ma significante in termini di impatto, i costi che la vita quotidiana impone alla nostra comunità”.
Da vice presidente della Commissione Ambiente del Comune di Sassari, Desirè Manca sottolinea che più volte l’argomento rifiuti, nello specifico, è stato discusso. E che una rivalutazione del sistema esistente e dello stesso appalto legato alla gestione rifiuti è passo necessario da fare il prima possibile, destinato ad avere non soltanto un forte eco nel presente ma soprattutto nel futuro della città e dei suoi abitanti. “Concretezza, merito e premialità: chi differenzia meglio e più diligentemente il rifiuto domestico riducendo la produzione dei rifiuti indifferenziati e contribuendo ad abbassare i costi di lavorazione dei rifiuti stessi deve essere premiato. Come? Pagando di meno, ad esempio attraverso la riduzione della tassa sui rifiuti”.
“La situazione in realtà è ancora più complessa – spiega la portavoce del Movimento Cinque Stelle Desirè Manca -. Il Comune di Sassari ogni anno suda le proverbiali sette camice per raggiungere la soglia minima prevista dalla Regione Sardegna in termini di raccolta differenziata e troppo spesso si ritrova a pagare penalità di importi a volte superiori a 300mila euro. Uno spreco costruito sugli sprechi. Nel corso del 2016 in realtà, l’assessore all’Ambiente Fabio Pinna, nel corso della riunione di Commissione aveva comunicato espressamente che nei mesi estivi Sassari era riuscita ad arrivare alla soglia minima del 50% prevista dall’Istituzione regionale. Solo che l’affermazione non è mai stata supportata dai dati”.