Sono tre le misure che la Giunta regionale propone per uscire dalla crisi del latte ovino, che oggi viene pagato sotto la soglia dei 60 centesimi al litro. La prima riguarda l'istituzione di un fondo di quattro milioni di euro per la "rottamazione" dei capi di età superiore ai 4 anni, così da abbassare la quantità del latte prodotto, la seconda l'inserimento del pecorino romano nell'elenco dei formaggi da acquistare con i fondi del bando Agea e da destinare agli indigenti, infine la terza: un contributo per ridurre i costi di trasporto per le aziende che operano in zone di montagna. La piattaforma è stata esposta dal vicepresidente della Giunta, Raffaele Paci, alla commissione Bilancio nell'ambito delle audizioni sulla Finanziaria 2017.
Paci ha anche suggerito due interventi strutturali: un fondo da 8 milioni per la diversificazione del prodotto e uno, da quantificare, per la destagionalizzazione delle produzioni. "E' necessario individuare soluzioni con ricadute positive per tutta la filiera – ha chiarito il vice presidente – la Regione non può stabilire il prezzo del latte ma può invece fare molto per migliorare la filiera produttiva". Nella stessa seduta l'organismo guidato da Franco Sabatini (Pd) ha sentito in audizione anche i rappresentanti di Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri e quelli dei pastori. Questi ultimi hanno sollecitato interventi immediati. "Le aziende hanno bisogno di liquidità – ha spiegato il leader del Movimento dei pastori Felice Floris – lo strumento è rappresentato dagli aiuti de minimis".