Cosa cambierebbe con la proposta di modifica della legge elettorale statutaria con doppia preferenza di genere, rappresentatività politica e democraticità, presentata stamani dal Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, ai Capigruppo, lo ha spiegato lo stesso presidente Ganau.
Dalle modifiche ipotizzate resta invariata l’elezione contestuale del Presidente della Regione e del Consiglio regionale e le 8 circoscrizioni elettorali come per l’elezione del 2014. La novità costituita dall’elezione alla carica di Consigliere degli altri candidati presidente e non solo (come attualmente) del “secondo classificato” dopo il Presidente eletto che a livello regionale ottengono una percentuale pari o superiore al 10 per cento del totale dei voti validi ottenuti da tutti i candidati presidente a livello regionale, pur se collegati a coalizioni o gruppi di liste che non raggiungono le percentuali di sbarramento per l’assegnazione dei seggi.
La scelta di fondo della disciplina proposta è quella di valorizzare la figura di esponenti che, avendo ottenuto un considerevole numero di voti, rivestono un potenziale ruolo di leader di forze politiche che, sebbene in alcuni casi prive di seggi in Consiglio, sono comunque presenti nella realtà sociale e politica regionale.
Vengono ridefinite delle soglie di sbarramento per le coalizioni e i gruppi di liste: la modifica conferma la soglia di sbarramento al 10%della coalizione ma introduce una soglia di sbarramento “interna” alla coalizione medesima, escludendo i gruppi in essa compresi che non ottengono almeno il 2 per cento del totale dei voti validi ottenuti da tutti i gruppi di liste e include anche il cosiddetto “miglior perdente”, ossia il gruppo che ha ottenuto meno del 2 per cento ma che ha raggiunto la percentuale più alta tra i gruppi “perdenti”. Tale soglia “interna”, pur garantendo un alto livello di rappresentatività, evita la formazione di coalizioni composte da molteplici ed eterogenee forze politiche che, spesso, condividono fra loro il solo momento elettorale. L’inclusione del “miglior perdente” consente di “premiare” un gruppo di liste che ha probabilmente ottenuto una percentuale vicina alla soglia.
Resta invariato lo sbarramento al 5% per i gruppi di liste non coalizzati. La novità della proposta del Presidente Ganau prevede l’assegnazione dei seggi anche ai gruppi di liste che ottengono una cifra elettorale uguale o superiore al 5 per cento del totale dei voti validi, anche se appartenenti a una coalizione che non supera la soglia del 10 per cento. Quest’ultima integrazione evita la potenziale esclusione – invece possibile in base al testo attualmente in vigore – di un gruppo di liste coalizzato che ha ottenuto la medesima cifra elettorale di un altro gruppo che, non essendo coalizzato, risulterebbe ammesso al riparto dei seggi. Resta invariata l’assegnazione di un premio di maggioranza (con le medesime percentuali di cui alla legge in vigore).
A livello regionale si assegnano i seggi alla coalizione di maggioranza collegata al Presidente proclamato eletto se ha ottenuto l’eventuale premio, si ripartiscono i seggi della coalizione del Presidente eletto tra i gruppi di liste (i “partiti regionali”) ad essa appartenenti (metodo del quoziente e dei più alti resti), si ripartiscono gli altri seggi tra i gruppi di liste (i “partiti regionali”) non collegati al Presidente eletto (sempre con il metodo del quoziente e dei più alti resti). La novità è costituita dal numero dei seggi da attribuire ai gruppi di opposizione è determinato dalla sottrazione dei seggi attribuiti alla maggioranza, al Presidente e ai candidati presidente che hanno raggiunto il 10% del totale dei voti validi ottenuti da tutti i candidati presidente a livello regionale ( e che per questo vengono proclamati consiglieri).
Una volta assegnati i seggi a ciascun gruppo di liste, questi si distribuiscono proporzionalmente tra le singole liste del gruppo a livello circoscrizionale (metodo del quoziente calcolato a livello circoscrizionale e della graduatoria decrescente dei voti residuati). Resta inoltre invariata la possibilità del riparto proporzionale di tutti i seggi, senza premio di maggioranza, secondo quanto previsto dall’art. 13 della legge in vigore). Novità: la proposta introduce un meccanismo che rafforza la garanzia di una presenza il più possibile paritaria di entrambi i generi nelle liste circoscrizionali: uguale rappresentanza di entrambi i generi se il numero dei candidati della lista circoscrizionale è pari; uno solo in più rispetto all’altro genere se il numero di candidati è dispari; alternanza dei nomi per genere nelle liste circoscrizionali.
Novità è la proposta introduce la cosiddetta “doppia preferenza di genere” ossia la possibilità per l’elettore di esprimere due preferenze (non più una) ma solo se esse ricadono su candidati di genere diverso. Il meccanismo, come la prassi ha dimostrato, risulta uno degli strumenti più efficaci nel consentire una consistente presenza di entrambi i generi nelle assemblee rappresentative. Viene conseguentemente modificata la descrizione della scheda elettorale nella legge regionale sul procedimento elettorale.
Un’altra novità è costituita dalla proposta prevede un meccanismo specifico per la surroga dei candidati presidente eletti consigliere, diversi dal Presidente eletto, che dovessero lasciare vacante il seggio. In tal caso i seggi eventualmente vacanti si attribuiscono proporzionalmente tra i gruppi di opposizione senza tener conto del collegamento tra il dimissionario e la “sua” coalizione o il “suo” gruppo. La disposizione evita la possibilità di creare sproporzioni nell’attribuire ulteriori seggi a forze politiche alle quali nel normale riparto non spetterebbero.
C’è poi la proposta chiarisce che, nell’attribuzione dei seggi non assegnati a quoziente intero si considerano come “resti” anche i voti attribuiti ai gruppi di liste che non hanno conseguito seggi a quoziente intero.
L’esplicitazione di tale regola, probabilmente già implicitamente evincibile dal dettato della disciplina in vigore, consente di ammettere al riparto dei seggi anche le liste che non raggiungono tale quoziente. In tal modo non vengono dispersi voti validi, si garantisce la rappresentatività e si evita la creazione di un’ulteriore soglia di sbarramento non contemplata dal sistema elettorale che, nella legislatura in corso, ha creato dubbi interpretativi, conseguenti interventi giurisdizionali e un certo livello di instabilità istituzionale imputabile alla sostituzione di alcuni consiglieri.
Emanuele Concas







