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La Cgil prova a riportare il tema del lavoro in piazza. Lo fa per il lancio della campagna referendaria sui quesiti su voucher e appalti e promuove una mobilitazione a livello nazionale che ha coinvolto centinaia di città e piccoli centri. 'Con 2 sì tutta un'altra Italia' è lo slogan della manifestazione, con presidi, flash mob e cortei in piazza da Aosta a Ragusa. "Con due sì si mette un argine al degrado che riguarda il lavoro", spiega a Rassegna.it il segretario della Cgil, Susanna Camusso, dopo aver chiesto, dal palco allestito nella periferia romana di Tor Bella Monaca, che il Governo fissi subito la data del voto. "Bisogna non avere paura e chiedere la data di convocazione del referendum. Non è obbligatorio votare 27 volte, si può fare insieme alle amministrative. Vogliamo la data e poter fare la campagna, ma la faremo comunque, non si illudano", spiega Camusso. Che non intende arrendersi neppure sul tema dell'articolo 18, nonostante il quesito non abbia superato il vaglio della Corte Costituzionale: "Faremo la battaglia – ha detto Camusso – sull'articolo 18. Saremo a contestare licenziamento per licenziamento nelle aziende". La Cgil è pronta a intervenire "su ogni vertenza", sia per i licenziamenti disciplinari che per quelli economici. Il tema centrale della campagna resta comunque quello dei voucher, cresciuti in maniera esponenziale, che la Cgil vuole cancellare con il voto e il Governo intende modificare per legge, come ricorda Cesare Damiano: "Ci auguriamo che il Parlamento sia in grado portare a termine, in tempi brevi, una buona legge che riporti l'impiego dei voucher ai lavori 'meramente occasionali'". L'iniziativa del sindacato arriva nel giorno della presentazione del rapporto Tecnè sulla qualità dello sviluppo. Un rapporto, messo a punto per la Cgil stessa, dal quale emerge un calo della fiducia nella situazione economica e nel mercato del lavoro, ma soprattutto emerge un'Italia che cresce poco con la ricchezza sempre più concentrata e un ripiegamento nella sfera privata mentre si riduce la dimensione pubblica. "È sempre più evidente – avverte la stessa Camusso – la necessità di cambiare rotta rispetto le politiche economiche e sociali. La svalorizzazione del lavoro e dei suoi diritti, la mancanza di lavoro e la sua precarizzazione, la continua crescita di diseguaglianze, oltre che un enorme problema per le persone, rappresenta un freno allo sviluppo del paese".