la-protesta-dei-tassisti-una-questione-di-rispetto-della-costituzione
La settimana scorsa il senato ha approvato con 153 voti favorevoli (e 99 contrari) il decreto legge Milleproroghe sul quale il governo ha chiesto la fiducia. Il testo ora passa all’esame della Camera. Il decreto contiene un provvedimento che di fatto sospende per un altro anno una serie di norme che dovevano regolamentare il servizio degli Ncc e contrastare le pratiche abusive. Una sanatoria che, secondo i tassisti, favorirebbe i servizi alternativi, come Uber o il noleggio senza conducente. 
 
Il voto favorevole al Senato ha scatenato la protesta dei tassisti che hanno esercitato il loro diritto di sciopero, che i media hanno presentato come un’interruzione del servizio pubblico incivile e inaccettabile. Il quotidiano La Stampa ha scelto e proposto un sondaggio per indagare gli stati d’animo dei romani e dei milanesi,  i più colpiti dallo sciopero. Ma il sondaggio ha dato un risultato in atteso che La Stampa venerdì scorso ha commentato così
 “Nonostante una settimana di proteste selvagge, nonostante le bombe carta di Roma, i blocchi del traffico, i disagi per i cortei e le file infinite negli aeroporti e nelle stazioni, gli italiani si schierano coi tassisti. Il 71% degli abitanti di Roma, Milano e Torino, le tre città più toccate dagli scioperi dei giorni scorsi, considerano infatti «giusta» la loro protesta. E solo il 24% è contro.”
 
Come spiegare questi risultati? il giornalista della Stampa potrebbe dire che il campione era poco rappresentativo ma probabilmente la realtà è un’altra: gli intervistati vedono nei tassisti dei lavoratori in difficoltà. E così mentre il governo si adopera per mettere in concorrenza i lavoratori in una gara al ribasso a vantaggio del consumatore, i cittadini vedono il lato oscuro della concorrenza: il peggioramento delle condizioni dei lavoratori.
 
Un altro messaggio chiaro rivolto al governo, e all’Unione Europea che prescrive ai governi le riforme sulla libera concorrenza. Dopo il risultato del referendum costituzionale, gli italiani con questo sondaggio ribadiscono che sia rispettata la Costituzione. Non si può considerare lavoro quello in cui una multinazionale come Uber costringe allo schiavismo i tassisti. Gli Italiani pretendono ancora una volta il rispetto della nostra Costituzione che recita:
Art. 36 “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se ́ e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” 
 
Io sono dalla parte della Costituzione. Io sto con i tassisti.