“La soluzione temporanea per evitare la fermata della Portovesme srl, consistente nella realizzazione di un deposito preliminare nell’ultimo anello della discarica di Genna Luas, comporta l’assoggettamento del progetto alla Valutazione di Impatto Ambientale, all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e alla realizzazione e gestione di impianti di gestione rifiuti”.

Lo scrive Associazione Consumatori Sardegna, che ha inviato una diffida agli enti preposti, segnalando il procedimento alla procura della Repubblica e ai Carabinieri del Noe. Secondo il presidente dell’associazione, Marco Mameli, “l’attuale criticità di smaltimento non può che essere imputata alla Portovesme srl”. Inoltre, sempre secondo Mameli, “la mancata autorizzazione di soluzioni emergenziali non comporta la fermata dello stabilimento, in quanto sono presenti sul territorio regionale discariche autorizzate in grado di sopperire adeguatamente allo smaltimento dei rifiuti della Portovesme srl, anche per periodi superiori a quelli stimati, come correttamente puntualizzato dalla provincia del Sud Sardegna nella sua nota”.

Infine l’associazione sostiene che “non sussistono situazioni di criticità ambientale, igienico-sanitaria e socio-economica tali da giustificare provvedimenti di natura eccezionale o comunque difformi dalla normativa vigente”.