“Un sindaco che invita, come fosse un medico, i suoi cittadini a temporeggiare non può essere un fatto sottovalutato dalle istituzioni preposte. Per questo chiedo un intervento urgente e presenterò un’interrogazione al ministro della Sanità” – E’ l’accusa lanciata dal senatore Silvio Lai (Pd), che si è pronunciato sul caso del sindaco del M5s di Porto Torres, sostenendo che avesse “invitato le famiglie a non essere precipitose per le vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione nelle scuole e negli asili”.
Il sindaco pentastellato Sean Christian Wheeler ha replicato al senatore in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, chiarendo la sua posizione in merito.
Riportiamo integralmente il post:
“Dico la verità. Sono molto amareggiato. E scrivo questo post perché sia chiaro a tutti cosa è successo ieri con la diffusione di un mio audio-messaggio. Lo faccio per completezza di informazione, anche alla luce di quanto riporta la stampa.
Faccio parte di molti gruppi WhattsApp. Molti di questi con i cittadini. Uno è quello relativo alla Legge 20. Per chi non lo sapesse, è quella legge che prevede dei sussidi economici per le persone affette da ‘patologie psichiatriche’.
Dentro al gruppo ‘Legge 20’ tanti genitori, per lo più madri, di bimbi con gravi patologie.
Per me, e per i cittadini, è un confronto diretto e rapido. Quando posso, oltre a intervenire concretamente per le esigenze di questi genitori, do anche dei consigli.
E così capita, anche, che qualche mamma abbia chiesto delucidazioni in merito all’applicazione della legge sui vaccini. Preoccupate per i loro figli, alcune hanno domandato cosa dovevano fare. Una mamma, per esempio, chiedeva come ‘comportarsi’ con il figlio. ‘I vaccini fanno interazioni con le medicine che già prende?’. E poi ancora: ‘Viste le tempistiche, mio figlio avrà problemi con l’inizio dell’anno scolastico?’.
Rispondendo a lei, rispondevo a tutte le mamme, tutte, lo dico ancora, madri di bimbi con vari problemi di salute.
Voglio riportare dunque integralmente il contenuto del mio messaggio.
‘Allora care mamme, non siate soprattutto voi che avete già delle situazioni complicate, non siate precipitosi nelle vaccinazioni. La legge al momento vi richiede anche un’autocertificazione, quindi chiedete all’Assl un appuntamento, fatevi dare tutte le informazioni relative alle vostre specifiche situazioni…interazioni…cercate di fugare qualsiasi dubbio voi possiate avere. E richiedete soprattutto di praticare il test immunologico prima di qualsiasi iniezione vaccinale, soprattutto per quei casi di patologia genetica. Ok?
Sulla questione delle frequenza, mi sto adoperando, sto studiando tutta una serie di questioni e cercherò di garantire nel limite del possibile la frequenza ai bambini. Quindi siate cauti soprattutto perché avete già una grande serie di problemi e non siate precipitosi. Ascoltate bene il messaggio che vi ho lasciato. Grazie’.
La trascrizione qua sopra si riferisce alla mia registrazione vocale lasciata sul gruppo WhattsApp ‘Legge 20’. Qualcuno ha poi pensato di estrapolarlo e consegnarlo in pasto agli ‘squali’. Gente che non vede l’ora che io commetta un passo falso, che dica qualcosa di sbagliato. Anche su un tema scottante come quello sui vaccini.
Invece, spero sia chiaro ora per tutti, ho adempiuto non solo al mio dovere di sindaco, ma anche a quello di cittadino.
Ho aiutato, là dove potevo, con delle semplici parole, consigliando a chi mi chiedeva aiuto – mamme di bambini malati – di stare tranquille, di recarsi alle Assl, cioè agli ospedali, e di richiedere un consulto in merito alle “loro situazioni specifiche”. E poi ancora, rassicurandole sull’avvio dell’anno scolastico, invitandole a stare tranquille. Il mio obiettivo era garantire, anche per questi bimbi così delicati di salute, la frequenza scolastica.
Adesso: qualcuno mi ha denigrato, altri mi hanno diffamato, e ho già detto che ricorrerò alle vie legali.
Ma non ho sbagliato. In coscienza, ho consigliato a delle madri preoccupate e anche un po’ impaurite, a delle cittadine di Porto Torres, di rivolgersi alle Assl, inviando loro un messaggio rassicurante.
No, non ho sbagliato. Ho fatto la cosa giusta”.
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