Operazione della Guardia Civil questa mattina all’alba in diversi edifici del governo catalano. Lo riferisce El Pais. Gli agenti si trovano nel dipartimento dell’economia, degli esteri, del lavoro e degli affari sociali e nella sede del governo di Barcellona per cercare prove nell’ambito dello scontro con Madrid sulla celebrazione del referendum sull’indipendenza del primo ottobre, sospeso dalla Corte costituzionale.

Josep Maria Jové, braccio destro del vicepresidente catalano Oriol Junqueras, è stato arrestato dalla Guardia Civil. Lo riferisce La Vanguardia. Il presidente catalano Carles Puigdemont ha convocato una riunione urgente di tutti i suoi ministri.

Puigdemont e i suoi ministri sono indagati per avere convocato il referendum, che Madrid ha dichiarato “illegale”. Rischiano condanne fino a sei anni di carcere. Ma nonostante le minacce e malgrado il progressivo dispiegamento di tutta la forza dello Stato, che mette in campo polizia, corte costituzionale, giudici, ipotesi di carcere e sequestri di patrimonio, Puigdemont e i suoi tengono duro, si dichiarano disobbedienti alla legge spagnola in nome della nuova “legittimità catalana”. Nello scontro fra Davide e Golia – un leader Pp ha definito la Spagna una corazzata e la Catalogna uno zodiac sgonfio – logicamente in termini di rapporto di forze dovrebbe vincere lo Stato spagnolo. Ma la battaglia della crisi istituzionale più grave della Spagna del dopo-Franco si gioca su un terreno scivoloso per le due parti.