“La Regione doti l’Arpas degli strumenti necessari per la verifica sulla natura e composizione delle immissioni create dal rogo nel sottosuolo del Parco di Molentargius, sulla loro pericolosità e sulle presumibili conseguenze che da tale pericolosità possono derivare alla popolazione. Soprattutto anziani, bambini e donne in attesa”.
L’appello arriva dal senatore di Campo progressista Luciano Uras ricordando che è ormai “da più di due mesi, esattamente dal 14 luglio scorso, che si è manifestato un focolaio”.
“A tutt’oggi risulta non siano state installate (neppure in via provvisoria e per il solo controllo delle esalazioni in corso) le necessarie centraline per la individuazione e la misurazione delle pericolose tossine – denuncia il senatore – Una iniziativa necessaria, inevitabile, dettata dalle norme giuridiche ma soprattutto dal buon senso, caldeggiata in queste ore dal Comitato No diossina che difende i giusti diritti dei cittadini. Per questa ragione chiediamo all’assessore dell’Ambiente Donatella Spano di intervenire immediatamente”. Lo stesso intervento di spegnimento annunciato per i prossimi giorni, secondo Uras, “può essere meglio valutato più opportunamente in ragione alla qualità del focolaio e delle emissioni dallo stesso, delle quali ancora oggi si ignora la vera natura. Le ipotesi fatte sono tutte legittime ma all’Arpas i cittadini chiedono una formale certificazione delle ragioni per le quali si è sprigionato il focolaio, della qualità dei materiali in combustione, della dimensione dell’inquinamento su terra, acqua e aria al fine di valutare i costi e i tempi della bonifica. E anche per consentire che gli operatori impegnati nello spegnimento siano garantiti sotto il profilo della salute”.







