Adesso la parola d’ordine è accelerare. “Non vorremmo che lo stralcio sull’introduzione della doppia preferenza di genere finisse nell’ingorgo legislativo tra riforma della rete ospedaliera, disegno di legge urbanistica e legge Finanziaria”, ha spiegato il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, il giorno dopo il via libera al testo sul doppio voto.
“Per questo, anche considerata l’ampia condivisione riscontrata nel parlamentino, proponiamo il passaggio in Aula subito dopo l’approvazione del riordino della rete ospedaliera”, precisa Agus. Lo stesso presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, “si è impegnato a lavorare per favorire l’approdo dello stralcio entro l’anno”. L’ipotesi che qualcosa possa andare non per il verso giusto esiste.
“Mi auguro che nessuno in Aula chieda il voto segreto, ma non è da escludere”, ha rimarcato Anna Maria Busia (Campo Progressista) che con Agus, il senatore Luciano Uras e le rappresentanti della rete Heminas, ha illustrato i due articoli. “Quindi prestiamo la massima attenzione perché dietro il voto segreto si possono nascondere le sofferenze di chi ritiene che la doppia preferenza sia un privilegio”, ha sottolineato Busia che ha anche ringraziato “tutti coloro che si sono adoperati per questa battaglia, in particolare le donne delle associazioni”.
A dicembre dello scorso anno il Campo progressista ha presentato un ricorso per ottenere una pronuncia della Corte Costituzionale che sia in linea con i principi che la stessa Corte ha già espresso in tema di rappresentatività dei generi. Margherita Zurru, uno degli avvocati che hanno istruito la causa, ha chiarito che “siamo disposti a ritirarla quando lo stralcio diventerà legge”.