Le politiche per la famiglia sono politiche per tutta la società: la vivibilità di una società è pari alla qualità della vita delle famiglie. La grave crisi demografica che il nostro Paese sta attraversando da diversi decenni è caratterizzata da una quasi totale incapacità di valorizzare e sostenere il nucleo fondamentale della società. Ma, occorre riconoscerlo, alcune iniziative sono state prese e spesso non sono conosciute dalla maggior parte dei cittadini: purtroppo sono ancora insufficienti dal punto di vista economico e spesso rimangono incagliate in ritardi nell’erogazione dovuti all’inettitudine di certe amministrazioni locali. Riporto un breve elenco di alcune delle misure di cui si può usufruire e vi prego di segnalarmi le problematiche che avete riscontrato nel tentativo di ottenerle.
– Premio alla nascita: è in vigore dal 1° gennaio 2017 e prevede che le mamme in attesa di un figlio, già dal compimento del settimo mese di gravidanza, o all’adozione di un minore, potranno richiedere un “premio” di 800 euro.
– Bonus asilo nido: il “bonus” spetta ai genitori, con figli nati o adottati dal 1° gennaio 2016, al di sotto dei tre anni, e che frequentano l’asilo nido, i quali possono ricevere un contributo economico, fino ad un massimo di mille euro annui, per sostenere le relative spese. Il contributo è riconosciuto anche nel caso in cui il bambino è impossibilitato a frequentare l’asilo nido a causa di gravi patologie croniche. Analogamente al premio alla nascita,queste due misure sono corrisposte dall’Inps al genitore richiedente previa presentazione di idonea documentazione ed attraverso una specifica domanda online.
– Voucher baby sitting: sono previsti 600 euro al mese, per sei mesi, per il pagamento di baby sitter o asilo nido per le mamme lavoratrici dipendenti o parasubordinate che tornano al lavoro dopo la maternità, da usufruire in alternativa al congedo facoltativo.
Roberto Mura, responsabile regionale Fi per le politiche giovanili







