Tre milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione, frutto del Patto per la Sardegna firmato lo scorso anno con il governo, saranno messi a bando fra poche settimane per la costruzione di punti di smaltimento per gli scarti da macellazione e per i sottoprodotti di origine animale (Soa).

La notizia è stata data dall’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, e dal direttore generale della presidenza e responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, Alessandro De Martini, durante l’incontro tenuto ad Arborea con i vari portatori di interesse coinvolti nello smaltimento dei Soa: associazioni di categoria agricola, amministrazioni locali, imprenditori suinicoli, dei centri di smaltimento e dei punti di macellazione.

“Siamo di fronte a una svolta importante e tanto attesa – ha spiegato Caria – poiché si potrà da un lato superare l’emergenza di questi ultimi nove mesi e dall’altro gettare le basi per interventi più duraturi che vengano incontro alle attività delle imprese. Come Regione possiamo cofinanziare due tipi di interventi: impianti di smaltimento più piccoli, che le imprese possono costruire nelle proprie aziende, e impianti più consistenti che possano operare su base più territoriale”.

Le criticità sullo smaltimento dei Soa sono iniziate lo scorso gennaio dopo il sequestro disposto dalla procura della Repubblica di Cagliari sullo stabilimento Agrolip Sarda di Macchiareddu: l’unico grande impianto presente in Sardegna per la trasformazione dei Soa e autorizzato al trattamento massimo di 28 tonnellate al giorno di scarti di categoria 1 e 3. Per superare la situazione di emergenza la presidenza della Regione aveva emanato un’ordinanza urgente della durata di 6 mesi per il conferimento dei sottoprodotti di origine animale nelle discariche autorizzate.

Tale ordinanza è stata poi rinnovata questa estate con scadenza per il prossimo gennaio 2018. “Come regione noi ci portiamo dietro una grande ombra – ha osservato De Martini – poiché siamo chiusi a causa della peste suina africana che ci impedisce di esportare gli scarti fuori dalla Sardegna. Non è infatti consentito trasportarli se non accuratamente separati da quelli dei suini”.