Non si può fermare la Storia con qualche cordone di polizia e coi manganelli. I confini politici degli Stati d’Europa e del Mondo si sono modificati più volte nel corso dei secoli e cambieranno ancora: è irragionevole e antistorico pensare di poter cristallizzare all’infinito lo statu quo”, lo ha detto il segretario nazionale del Psd’Az Christian Solinas.

Il Partito Sardo d’Azione è presente in Catalogna come osservatore internazionale accreditato nell’ambito della delegazione dell’Efa (European Free Alliance). “Il Popolo Catalano ha dato oggi un esempio di consapevolezza pacifica e democratica delle proprie aspirazioni di libertà e autodeterminazione, rispondendo con le mani alzate, coi fiori e col canto alla violenza ingiustificata e irresponsabile del Regno di Spagna. La repressione, così forte e violenta, della volontà popolare – ha sottolineato Solinas – che il mondo intero oggi ha osservato, interroga tutti sul ‘se’ debba prevalere l’esercizio democratico della sovranità di un popolo o il mantenimento dell’ordine costituito spesso all’esito di guerre o interessi e successioni dinastiche. Quando lo Stato spara, anche se con proiettili di gomma, sui cittadini inermi che manifestano pacificamente, è la democrazia che muore e con essa la credibilità e affidabilità stessa delle istituzioni. Comunque andrà a finire questa giornata, il Popolo Catalano ha vinto. Perdono invece la Spagna e l’ignavia di un’Ue grigia e burocratica, che ha finalmente svelato il proprio volto: sempre pronta a sanzionare chiunque, dagli agricoltori ai trasporti, fino addirittura alla Russia con embarghi e limitazioni, ha rinunciato a esercitare un ruolo di mediazione internazionale tra Spagna e Catalogna”.

“Esser stati destinati proprio noi sardisti a presidiare il seggio elettorale della scuola di ‘Carrer de Sardenya’, è sia un bell’auspicio per le nostre lotte future, che un’ulteriore motivazione a difendere un diritto sicuramente anche nostro”, ha spiegato il responsabile affari esteri del PSd’Az, Andrea Cocco, che si trova in delegazione a presidio di un seggio elettorale della capitale catalana. “Sono scandalizzato e preoccupato per i tentativi vergognosi della polizia spagnola di impedire la legittima espressione democratica del Popolo catalano – rimarca Cocco – ma soprattutto per il fatto che lo stesso Parlamento europeo non ha finora adottato nessuna posizione netta a riguardo”. Alla delegazione Sardista, composta fra gli altri da Mario Carboni e Corrado Putzu, si aggiungeranno in tarda serata il presidente Salvatore Giaccu e il responsabile amministrativo Giorgio Cherchi, a significare il grado di attenzione che il Partito ha inteso dedicare al Referendum. “Una giornata storica per tutti, che a noi sardisti in particolare consente di riannodare idealmente i fili del presente con quell’esperienza gloriosa e nobile dell’ing. Dino Giacobbe – ricorda Cocco – che nel settembre 1937 si trovò proprio qui in Catalogna a combattere la dittatura franchista, al comando della batteria ‘Rosselli’ il cui vessillo era, come oggi, la nostra bandiera di Partito”.