“Cpl Concordia Soc. Coop. ritiene doveroso precisare di non essere assolutamente coinvolta a nessun titolo nella vicenda, né come azienda né con suoi dipendenti”. Lo precisa la stessa società dopo l’arresto dell’ex calciatore Renato Copparoni, finito ieri ai domiciliari insieme ad altre 4 persone, tutte accusate di corruzione per una presunta tangente che sarebbe stata pagata per ottenere l’appalto di un impianto fotovoltaico e solare a Ottana, in provincia di Nuoro, del valore di 9,5 milioni di euro.
“Renato Copparoni – spiega l’azienda – ha risolto il rapporto con Cpl Concordia fin dall’ottobre 2014”. Con l’ex portiere sono indagati Davide Galantuomo, 56 anni, ex presidente dell’Ente acqua Sardegna e già sindaco di Quartu Sant’Elena, Salvatore Pinna, ingegnere di Desulo (Nuoro), Gianni Lolli, di Modena, dirigente di riferimento del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna, e Luigi Betti, di Forlì, dipendente di una cooperativa che faceva parte del Consorzio, accusati di corruzione.