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Un grande set a cielo aperto per raccontare un quartiere, la sua comunità, i suoi sogni e i suoi limiti con occhio da cineasta. È “Brutti, sporchi e cattivi?”, il progetto con cui l’istituto comprensivo di San Donato, nella parte bassa del centro storico di Sassari, Nuovo Aguaplano, circolo di cultura cinematografica che da decenni anima il tessuto culturale cittadino, e il Dipartimento di Architettura di Alghero, acceso sostenitore della multiculturalità come occasione di rigenerazione sociale, culturale, economica e urbanistica, contribuiscono al processo di riabilitazione dell’immagine del quartiere e garantiscono ai suoi abitanti la fruizione di attività culturali e artistiche che li vedono come protagonisti.

Dopo essersi fatta testimone di nuove e innovative forme di accoglienza, integrazione e multiculturalità, la scuola di San Donato punta sulla cultura come molla per stimolare la comunità locale a ripensarsi attraverso gli strumenti e i finanziamenti del ministero dei Beni e delle attività culturali e del programma nazionale “Scuola: spazio aperto alla cultura”. L’istituto comprensivo di San Donato è l’unica scuola in Sardegna finanziata dal piano: centomila euro a riconoscimento del ruolo di presidio sociale e culturale che la scuola svolge da anni nel quartiere.

“Brutti, sporchi e cattivi?” coinvolgerà anche TaMaLaCà, startup innovativa specializzata in processi di rigenerazione urbana, che a San Donato ha radicato con successo uno dei progetti più riusciti, quello del “Fronte di liberazione dei Pizzinni Pizzoni”, inserito tra i sessanta casi esemplari presenti in Global Public Space Toolkit, il vademecum di buone pratiche per gli spazi pubblici realizzato da UN-Habitat, l’agenzia Onu per l’urbanizzazione sostenibile e il diritto di tutti a una casa dignitosa.

Le attività di “Brutti, sporchi e cattivi?” si concluderanno entro quest’anno e prevedono l’allestimento di uno spazio nella scuola per ospitare proiezioni di film e attività di produzione e post-produzione video, l’organizzazione di un festival cinematografico nella scuola e la realizzazione di un lungometraggio popolare pensato per dar voce agli abitanti del quartiere e della scuola di San Donato che si apre alla città, costruendo occasioni per far crescere tra i banchi il senso di una comunità aperta, accogliente e plurale.