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“Bisogna ripartire dal valore sociale del lavoro, dalla centralità della persona per costruire una società migliore. Altrimenti prevale solo la finanza speculativa e la globalizzazione selvaggia”. Lo ha detto oggi la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan intervenendo alla Settimana sociale dei cattolici italiani in corso a Cagliari.

“Il lavoro rimane l’elemento unificante, indispensabile per fare comunità e garantire il diritto di cittadinanza. Non a caso il lavoro fu scelto dai padri costituenti come il fondamento della nostra Repubblica”, ha detto la leader della Cisl sottolineando che “bisogna oggi puntare su maggiori competenze e soprattutto sulla partecipazione dei lavoratori, per alzare il livello di qualità e non far diventare i lavoratori vittime dei necessari cambiamenti tecnologici e della digitalizzazione. Bisogna rendere protagonisti i lavoratori e coniugare i processi formativi con l’innovazione, i bisogni delle imprese e quelli del territorio”.

Per la Furlan occorre anche “rinsaldare anche il patto intergenerazionale tra giovani ed anziani che in questi anni non si è spezzato grazie al ruolo centrale della famiglia ed al mondo dell’associazionismo – ha detto la segretaria della Cisl – recuperando i valori della giustizia sociale, della lotta alle diseguaglianze alla povertà, alla inaccettabile violenza alle donne e ai minori. E poi dobbiamo fare di più per l’inclusione sociale, a partire dal riconoscimento finalmente dello ius soli e dello ius culturae per i ragazzi italiani oggi senza cittadinanza”.