Parte dalla Sardegna il simbolico conto alla rovescia in vista dell’entrata in vigore, il 25 maggio 2018, del Regolamento europeo sulla protezione dei dati. Sei mesi in cui la pubblica amministrazione e le imprese dovranno adeguare le proprie risposte e assumere un rinnovato ruolo nella tutela della privacy dei cittadini.

In un convegno organizzato da Privacy Italia, in collaborazione con la Federazione relazioni pubbliche italiana (Ferpi) e sostenuto da Fondazione di Sardegna e Fondazione Cariplo, il Garante Antonello Soro ha spiegato che “questo regolamento è una cornice giuridica che vale in tutta Europa, sovraordinata a tutte le norme nazionali e rappresenta un cambiamento di prospettiva: saranno i titolari del trattamento dei dati a doversi organizzarsi per rispettare la legge e l’autorità controllerà il rispetto delle norme anche attraverso un sistema sanzionatorio importante che arriva sino a 20 milioni e al 4% del fatturato lordo globale”.

“Un cambiamento importante perché – ha aggiunto Soro – non ci saranno più parti dell’Ue nelle quali i grandi operatori internazionali, sia comunitari che extracomunitari, potrebbero non applicare questo regolamento. La protezione dei dati non è solo un obbligo giuridico, ma un vantaggio per le imprese che diventano competitive nel mercati globali, perché i cittadini pretenderanno sempre più di avere la sicurezza dei propri dati”. Come sottolinea Privacy Italia, rappresentata dal presidente Raffaele Barberio, “obblighi rilevanti riguarderanno i servizi amministrativi, statali e degli enti locali, la sanità, il commercio, l’industria, perfino la vita associativa. Il regolamento è uno strumento per rispondere alla sfide poste dagli sviluppi tecnologici e dai nuovi modelli di crescita economica”.

“La sinergia operativa tra Ferpi, Privacy Italia e Garante della Privacy si svilupperà nei mesi a seguire – ha sottolineato Fabiana Callai, coordinatore nazionale Ferp – per un’efficace applicazione del regolamento che porterà significative innovazioni non solo per i cittadini, ma anche per le aziende, gli enti pubblici e i liberi professionisti”.