“Indagato è persona sottoposta a indagini preliminari, all’esito delle quali, eventualmente, il PM può anche chiedere l’archiviazione degli atti. Imputato si diventa invece quando una persona é rinviata a giudizio, come nel caso del nostro sindaco, e viene sottoposta in tutto e per tutto ad un processo penale” – E’ questa l’accusa lanciata dagli esponenti del M5S di Alghero nei confronti del Sindaco Bruno.
“È di pochi giorni fa la notizia che il pubblico ministero Cocco ha richiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Alghero Mario Bruno e per altri 29 ex consiglieri regionali – sostengono – rinviati tutti a giudizio per un fatto gravissimo, ossia l’aver percepito, appropriandosene, somme di denaro destinate all’attività istituzionale del gruppo di riferimento, senza che le spese documentate dagli investigatori siano state giustificate, quanto si evince dal testo”.
“Rinviato a giudizio per appropriazione indebita di denaro pubblico, in poche parole, non per falso come nel caso della sindaca Raggi. In orbita Movimento Cinque Stelle, per l’onestà intellettuale che ci contraddistingue, è giusto infatti sottolineare che durante il mandato da sindaci la sindaca di Torino Appendino e il primo cittadino di Livorno Nogarin sono stati indagati – affermano Graziano Porcu e Roberto Ferrara -. Indagati ma, come sopra specificato, non imputati. Ad oggi l’unico sindaco pentastellato rinviato a Giudizio è la Raggi, accusata di falso dato che l’accusa di Abusi d’ufficio è definitivamente decaduta”.
“Tornando sulla Riviera del Corallo, il rinvio a giudizio di Bruno non è certo un fulmine a ciel sereno, piuttosto uno spettro che ritorna ad aleggiare sul primo cittadino algherese. L’attuale sindaco infatti, già prima della sua candidatura (2014) aveva la spada di Damocle del procedimento penale in corso poggiata sul collo. Al tempo era solo un avviso di garanzia, in quanto lo stesso Bruno risultava indagato. Oggi la faccenda assume caratteri più preoccupanti, seppure ancora non definiti vista l’accusa che ribadiamo essere Appropriazione indebita di denari pubblici. Per ulteriori sviluppi sarà necessario attendere che il Gip fissi la data dell’udienza preliminare”.
“Se da un lato possiamo capire la situazione e l’imbarazzo di una persona che davanti ad accuse così gravi e infamanti si dichiara innocente – continuano i pentastellati -. Oggi, di fronte alla richiesta di rinvio a giudizio che sappiamo bene non essere una condanna ma che è comunque un atto di una certa gravità in riferimento ai reati supposti, prendendo in considerazione l’esito dei processi cui sono stati sottoposti gli altri consiglieri regionali coinvolti nella vicenda, temiamo che a rimetterci, a perdere, sia innanzitutto l’immagine della città di Alghero”.







