Nell’intesa sulle servitù militari che la Sardegna sta chiudendo con il ministero della Difesa, è confermato l’impegno alla sospensione delle esercitazioni a fuoco nei poligoni sardi per il periodo estivo, dall’1 giugno al 30 settembre di ogni anno.

“Una risposta – ha spiegato il governatore Francesco Pigliaru illustrando la bozza di accordo in Consiglio regionale – che dà certezze agli operatori del turismo, e a chi abita nei pressi dei poligoni”. Tra gli altri punti, “il Governo, per la prima volta istituisce Osservatori ambientali indipendenti nei poligoni e nelle aree a maggior intensità addestrativa, proprio per superare le possibili criticità di carattere ambientale e sanitario nelle aree a forte intensità militare”. Nella bozza si prevede anche l’impegno a sviluppare nei poligoni attività di ricerca e innovazione tecnologica e di sperimentazione tecnologico-industriale: programmi di cyber-defence, cyber security e modelling &simulation, scuola di protezione civile (Poligono di Perdasdefogu), attività nel settore spaziale, attività di sperimentazione, certificazione e traning di droni presso i Poligoni (Decimomannu e Perdasdefogu).

Su questo punto, “l’intesa prevede l’impegno ad avviare un tavolo interistituzionale nel quale saranno individuate le misure concrete”, ha aggiunto il governatore. Quanto alle misure compensative disposte per i Comuni e per gli operatori economici che subiscono limitazioni a causa della presenza militare, Pigliaru ha confermato l’impegno ad avviare, entro tre mesi dalla sottoscrizione dell’accordo, un tavolo tecnico interministeriale per la verifica delle coperture finanziarie e il tempestivo pagamento dei contributi e degli indennizzi previsti quale ristoro rispetto alle limitazioni subite. Erogazioni che “abbiamo chiesto e ottenuto avvengano annualmente”, ha ricordato il presidente della Regione. E ancora sugli immobili. “Abbiamo riavviato i processi di dismissione dei beni non più utili ai fini istituzionali della Difesa”, ha sottolineato Pigliaru.