Sono stati 786 i bambini nati all’ospedale San Martino nel 2017. Rispetto al 2016, quando i neonati ospitati nelle culle del punto nascita oristanese erano stati 801, si registra una riduzione del 2 per cento (15 nascite in meno). Pur trovandosi a fare i conti con un calo demografico ormai consolidato a livello regionale e nazionale, il punto nascite oristanese, spiega il direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia Antonio Succu, “riesce sostanzialmente a tenere, in parte grazie al contributo delle donne straniere – 51 quelle che hanno partorito al San Martino lo scorso anno, il 6,5% del totale – in parte per via dell’attrazione esercitata dalla struttura oristanese sulle gestanti provenienti dai centri limitrofi”.
Il San Martino offre infatti diversi servizi d’eccellenza alle future e neomamme: il parto indolore 24 ore su 24, sette giorni su sette, garantito dalla collaborazione fra l’Unità di Anestesia e rianimazione e quella di Ostetricia e ginecologia; la possibilità di donare il sangue del cordone ombelicale; il rooming in, che permette alle madri di tenere con sé, nella propria stanza di degenza, il proprio bambino per gran parte della giornata durante il periodo di ricovero; il sostegno nell’allattamento e nella cura del neonato offerto in ospedale dalle puericultrici dell’Unità di Pediatria, a cui si aggiunge quello dei Consultori familiari, al rientro a casa.







