Il presidente del Comitato per la riunificazione pacifica della Corea sarà a capo della delegazione del Nord che incontrerà martedì al villaggio di confine di Panmunjom quella del Sud, guidata a sua volta dal ministro dell’Unificazione.

Sarà il vertice di più alto livello da oltre 2 anni: il nordcoreano Ri Son-gwon e il sudcoreano Cho Myoung-gyon sono le istituzioni più alte che gestiscono le questioni intercoreane per i rispettivi paesi.

Corea del Nord verso le Olimpiadi (di Antonio Fatiguso)

Le Olimpiadi di PyeongChang sono più vicine: è “probabile” che la Corea del Nord partecipi, ha detto Chang Ung, unico membro del Cio di Pyongyang, di transito all’aeroporto di Pechino. Secondo l’agenzia nipponica Kyodo, Chang, proveniente da Pyongyang, ha fatto oggi uno scalo tecnico prima della sua missione svizzera, a Losanna, per trattare col Comitato olimpico internazionale proprio la partecipazione ai Giochi invernali in Corea del Sud, dal 9 al 25 febbraio. Le sue parole hanno fornito altri segnali di apertura del Paese eremita che ieri ha accettato la proposta di Seul di tenere martedì 9 gennaio, dopo un blackout di oltre due anni, un dialogo “di alto livello” per discutere la potenziale presenza del Nord alle Olimpiadi e le opzioni per migliorare i rapporti bilaterali. Anche Donald Trump ha benedetto i colloqui, auspicando oggi che possano andare “oltre i Giochi”: gli Stati Uniti, ha annunciato in una conferenza stampa a Camp David, parteciperanno “al momento opportuno”. Il tycoon si è detto pronto anche ad un dialogo con il leader nordcoreano (“Certo, io credo sempre nella discussione”), attribuendo poi i negoziati in corso alla sua “pressione”.

In vista dell’incontro al villaggio di confine di Panmunjom, le due Coree hanno avuto in giornata un lungo confronto, partito alle 9.30 (l’1.30 in Italia) e concluso poco prima delle 18, che proseguirà oggi per completare i dettagli mancanti, a partire dalla composizione delle delegazioni. Seul, nello scambio di documenti, ha ipotizzato un team di cinque persone guidato dal ministro dell’Unificazione Cho Myoung-gyon, negoziatore esperto nelle questioni intercoreane avendo avuto, ad esempio, un ruolo primario nell’organizzazione del secondo summit tra leader del 2007 tra il presidente Roh Moo-hyun e il ‘caro leader’ Kim Jong-il. Il Nord non ha ancora risposto e scoperto le carte, ma è prevedibile che Ri Son-gwon, presidente del Comitato per la riunificazione pacifica del Paese che ha in carico i rapporti col Sud, sia la naturale controparte. Ri è colui che mercoledì ha annunciato il riavvio del canale diretto di comunicazione dopo due anni di silenzio.

La settimana, quindi, si è chiusa con un’accelerazione degli eventi: dall’apertura di Kim Jong-un su Olimpiadi e sforzi per la pace marcati nel discorso di Capodanno alla nazione, alla spinta del presidente sudcoreano Moon Jae-in per riavviare i contatti fino all’ipotesi del dialogo di altro livello del 9 gennaio. Al tono di Capodanno sorprendentemente conciliante di Kim, il Cio ha espresso apprezzamento dicendosi pronto al dialogo con Pyongyang con la massima disponibilità e attenzione al caso. Gli unici atleti nordcoreani a essersi qualificati sono stati Ryom Tae-ok e Kim Ju-sik, giovane coppia di pattinatori che a febbraio 2017 hanno vinto la prima medaglia della Corea del Nord (un bronzo) ai Giochi invernali asiatici di Sapporo. Alla domanda sulla possibile presenza di altri atleti, Chang ha replicato che solo il tempo lo potrà dire. Mentre alla richiesta di un commento sull’obiezione di alcuni osservatori secondo cui l’ipotesi di apertura del Nord sia un tentativo di dividere gli alleati Corea del Sud e Washington, Chang ha affermato che “ci possono essere alcune forze che non vogliono vedere le due Coree andare d’accordo. Ma le questioni relative al nostro popolo dovrebbero essere risolte da noi stessi”.