Schermaglie tra la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e gli insegnanti che oggi a Cagliari, in occasione dei festeggiamenti per i 70 anni del Cus (Centro universitario sportivo), le hanno consegnato una lettera sulla loro condizione di laureati di ruolo, ma assegnati in sedi fuori provincia e regione.
“La leggerò attentamente”, ha dichiarato la ministra, mentre uno degli insegnanti ha fatto presente che ci sono “3.500 cattedre scoperte assegnate a precari neppure abilitati”. “Il presidente della Regione me ne parlerà”, ha risposto la titolare dell’Istruzione. Un altro docente ha parlato di “deportazione” suscitando la reazione della ministra: “Non usiamo questa terminologia – ha detto – appartiene a un periodo storico molto pesante, il linguaggio è importante soprattutto a 80 anni anni dalle leggi razziali”. Poi, dopo il taglio del nastro per l’inaugurazione di una sala studio del Cus, ha risposto ai giornalisti sull’articolo 34 della Costituzione che tutela la famiglia e che verrebbe in qualche modo violato destinando i docenti in luoghi diversi dalla propria residenza.
“La Costituzione e la scuola hanno una finalità fondamentale che è l’educazione e l’insegnamento ai ragazzi e ai ragazze – ha chiarito la ministra – La funzione docente è fondamentale e va esercitata con competenza, professionalità, dedizione e passione”.
Fedeli: “Università e sport devono procedere insieme”. “Università e sport vanno insieme: dobbiamo investire sempre di più, dal punto di vista dell’edilizia e dei campus, e sulla possibilità di non far più scegliere tra studiare e fare sport”.
Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, intervenuta a Cagliari alla cerimonia per i 70 anni del Centro Universitario Sportivo. “Quest’anno abbiamo fatto tanti accordi con il Coni per introdurre lo sport come percorso formativo all’interno di quello scolastico e accademico: 60 milioni per fare entrare gli sport nella scuola primaria e andremo a finanziare le Universiadi a Napoli del 2019 con 100 milioni di euro”.
Ebbene, ha aggiunto la ministra, “dobbiamo fare in modo che queste scelte diventino strutturali”. Fedeli ha ricordato l’intesa firmata al Miur con Coni e associazioni sportive “per garantire flessibilità nei percorsi di apprendimento per consentire che il fatto di fare sport non sia messo in contraddizione con lo studio”. “Dobbiamo ragionare sul rapporto tra centri sportivi, gruppi sportivi e università – ha concluso – oggi qui a Cagliari si determina una buona pratica nel rapporto tra Cus e Università”.







