Il 50enne sardo fermato a Modena per l’omicidio della prostituta 24enne ungherese Arietta Mata lavora come magazziniere nella città emiliana, dove vive da almeno tre anni, ma sarebbe solito frequentare le sale gioco per scommettere denaro alle slot machine.

Secondo le indagini della squadra mobile della Polizia di Stato, coordinata dal pm Katia Marino, dunque, il gioco d’azzardo potrebbe essere una spiegazione della rapina che il 50enne, ora in carcere, ha commesso ai danni della giovane, poi uccisa. L’uomo è stato incastrato grazie a immagini delle telecamere e celle telefoniche.

Dopo averla uccisa, nella notte tra sabato e domenica, ha adagiato il corpo sui binari, per inscenare un incidente. Ma la polizia ha fin da subito capito che qualcosa non quadrava: soprattutto l’assenza della borsetta con i soldi e il cellulare di lei ha portato le indagini verso altre possibili ipotesi, concretizzate con il provvedimento di fermo.

“Rappresento il mio compiacimento alla pm Katia Marino e alla squadra mobile di Modena per la celerità e professionalità ancora una volta dimostrate nella raccolta degli elementi che hanno portato all’emissione del fermo del pubblico ministero. Attendiamo il vaglio del giudice per le indagini preliminari”. Così il procuratore capo di Modena Lucia Musti commenta la svolta nelle indagini sulla morte della prostituta 24enne Arietta Mata, che hanno portato al fermo di un 50enne indiziato di omicidio volontario aggravato e rapina.

Il 50enne sardo fermato a Modena per l’omicidio volontario della prostituta Arietta Mata aveva già scontato 23 anni di carcere per omicidio volontario e rapina, un delitto commesso a Olbia negli anni ’90. Vittima in quell’occasione era stata un’anziana. A quanto pare era uscito dal carcere tre anni fa, dopo di che è andato a vivere nella città emiliana.