Durante la conferenza con Simonetta Castia e Stefania Bagella all’Archivio storico comunale, è stata sottolineata la necessità di sensibilizzare la memoria dei cittadini verso un personaggio che rappresenta la storia di Sassari.
«C’è un percorso di valorizzazione della città che lega una serie di iniziative approdate naturalmente nella volontà di realizzare un monumento a Enrico Costa, un passo significativo che doveva essere fatto da tempo. Questo percorso confluisce non solo nel desiderio di realizzare una scultura, ma anche nella volontà di stimolare i cittadini verso il suo insegnamento, per farlo sentire presente e in mezzo a noi». Con queste parole Simonetta Castia ha aperto la conferenza organizzata dal Circolo Culturale Aristeo giovedì 1 febbraio all’Archivio storico comunale.

Un incontro piuttosto partecipato, inserito all’interno del ciclo di conferenze “Sassari e le sue statue”, che ha visto impegnata la studiosa, assieme a Stefania Bagella, a illustrare gli aspetti più significativi dell’evoluzione dell’arte statuaria urbana negli ultimi anni, per poi introdurre l’approfondimento sulla realizzazione di una statua dedicata al Costa, che sarà collocata a breve in Piazza Fiume.
«Stiamo realizzando una statua che lo ritrae come fosse vivo – ha spiegato l’avvocato Salvatore Porcu, presidente del “Comitato per un monumento a Enrico Costa” – ma renderlo vivo significa anche fare in modo che i sassaresi sappiano chi era questo personaggio. Per Sassari, perché questo personaggio è Sassari, non solo nel suo racconto storico, ma nella sua apertura mentale».

Porcu ha illustrato le numerose difficoltà nel portare avanti l’iniziativa, menzionando l’importante contributo dato dalla Fondazione di Sardegna e dall’Ordine degli avvocati. «Tutto va bene a condizione che si sensibilizzi la città», ha affermato il presidente, che ha posto l’accento sul lodevole impegno intrapreso in questi anni da Castia e Bagella, da Paolo Cau e da tutti quelli che si stanno impegnando nel ricordare il “cantore della città”: «Grazie al loro impegno, questo piccolo ambiente sta diventando un centro della cultura e della memoria».
Simonetta Castia ha elencato le numerose iniziative messe in campo in questi anni da Aristeo, a partire dal progetto “Enrico Costa racconta”, iniziato nel 2004 per concludersi nel 2009, l’anno del centenario, per toccare le “Reliquie di Sardegna”, basato su una tavola di Costa sulle memorie della città, realizzato nel 2011 al Palazzo ex infermeria San Pietro in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Sono stati menzionati “Siam le strade, siam le piazze. Accorrete tutti!”, installazione pavimentale di piazza Fiume, e la più recente mostra “Thappe, mappe e memorie di un recente passato” proposta nel dicembre 2016 alla Biblioteca universitaria di via Enrico Costa.

Stefania Bagella ha illustrato invece esempi significativi di statue presenti in numerose città internazionali, inserite in un contesto di apparente informalità, che appaiono nell’atto di passeggiare o partecipare insieme alla popolazione alla vita di tutti i giorni. È a questo concetto che si vorrebbe ispirare la realizzazione della statua per il Costa. «La scultura urbana contemporanea esprime un modo di rapportarsi dello spazio urbano – ha specificato – attraverso una possibilità di interazione e contatto diretto con le rappresentazioni di personaggi, oppure di situazioni rappresentative sul filo della memoria».
Da un lato sono stati evidenziati monumenti di personalità famose come scrittori, artisti e attori; dall’altro figure e situazioni anonime, talvolta enigmatiche, curiose o scherzose, ispirate da progetti di rigenerazione urbana ampiamente riusciti. Per citarne alcuni: Oscar Wilde, Mark Twain, James Joyce, Totò, Stradivari, Jane Austen, Italo Svevo, Umberto Saba, Han Christian Andersen, o figure di fantasia come Don Chisciotte e la Sirenetta. Il prossimo e ultimo appuntamento si terrà il 7 febbraio (sempre alle 18) con lo storico Antonello Mattone, che presenterà un approfondimento sulla figura di Pasquale Tola.