Sabato 17 febbraio 2018 a Sant’Antioco, nella sala i Sufeti, si è svolto un incontro nel quale il comitato Porto Solky ha reso pubblico un documento Anas che sancisce l’inesistenza di penali, quindi scioglie l’ultima riserva per la rimodulazione dei finanziamenti a favore della realizzazione del Porto Polifunzionale di Sant’Antioco e la messa in sicurezza della SS 126 tra bivio Sirai e Sant’Antioco.
L’incontro è iniziato con un breve riepilogo sulle motivazioni della nascita del comitato e sul suo operato che già dai primi tempi ha evidenziato le varie incongruenze, prima tra tutte l’inutilità del nuovo ponte la cui realizzazione va a discapito di un vero progetto di rilancio della nautica, oggi privo di finanziamenti.
Quanto sopra è stato evidenziato nel primo incontro di Scoping in merito alla pianificazione del nuovo piano regolatore portuale avvenuto a dicembre presso il comune di Sant’antioco.
Si è relazionato in merito all’incontro con il Coordinamento del Piano Sulcis, avvenuto recentemente presso la Regione Sardegna dove è stata presentata la proposta del comitato sul Porto Polifunzionale che l’intero territorio del Sulcis attende da decenni, infine si sono evidenziate le criticità ed incongruenze inerenti la realizzazione del nuovo ponte che di fatto impedirebbero un vero sviluppo della nautica.
Nello stesso incontro, così come previsto dalle prerogative del Piano Sulcis, è stato chiarito che “i finanziamenti non si perdono”, confermato dallo stesso Coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, che ha altresì sottolineato l’essenzialità che le rimodulazioni dei finanziamenti devono avvenire attraverso atti ufficiali.
Infine si concorda sul fatto che non si fanno opere inutili e sopratutto contro la volontà della popolazione, “non si mandano i carri armati a fare il ponte di Sant’Antioco”.
Per quanto riguarda le tanto temute penali, ennesimo terrorismo psicologico dopo il falso ponte pericolante, il comitato ha fatto formale richiesta di informazioni ad ANAS Roma la quale, dando riscontro ai quesiti posti, ha finalmente fugato ogni dubbio in maniera inequivocabile che ad oggi non esistono penali.
Si è quindi affrontato il problema relativo all’appalto aggiudicato, che grazie alla normativa vigente, può essere revocato a seguito di sopravvenuti motivi di pubblico interesse quali:
- Il viadotto non è più un progetto strategico.
- Il viadotto nasconde il ponte romano.
- Il viadotto sposta l’uscita del paese nella zona industriale.
- Il viadotto deturpa lo skyline del paese e della laguna.
- L’attuale ponte non è pericolante, tra l’altro in questi giorni l’amministrazione comunale di Sant’Antioco ha già richiesto fondi per la sua riqualificazione.
- Il viadotto impedirebbe la realizzazione del raccordo tra la nuova darsena turistica e le aree ex Sardamag destinate alla ricettività al servizio della nautica.
- Una variata questione economica, esiste un notevole incremento dei costi che dai 19 milioni del 2015 si è passati ai 67 milioni preventivati da Anas nel 2016.
In conclusione l’assemblea pubblica, animata da svariati interventi, ha proposto es approvato all’unanimità l’urgente necessità nell’inviare un formale invito a tutti i consiglieri comunali affinchè prendano in carico tutto il lavoro svolto dal comitato Porto Solky e le relative conclusioni in un incontro pubblico da svolgersi presso l’aula consiliare, possibilmente entro il prossimo Sabato 24 febbraio, in modo tale che la Politica, intesa a tutti i livelli, esprima pubblicamente le proprie volontà prima delle elezioni Politiche del 4 marzo.
I portavoce del comitato Porto Solky: Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau