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Ora è ufficiale, l’agenzia Frontex dichiara che la rotta del Canale di Sardegna è una possibile via d’ingresso di terroristi in Europa. Lo ha affermato stamani nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, che cita espressamente la rotta Algeria-Sardegna.

Leggeri ha detto che nel 2017 sono stati osservati “sviluppi di piccoli flussi migratori, che abbiamo rilevato e che prima non erano stati rilevati, provenienti dalla Tunisia e dall’Algeria verso la Sardegna e verso le coste occidentali dell’Italia. Abbiamo osservato – prosegue – anche sviluppi simili con qualche partenza dall’Algeria verso la Spagna”.

Se il flusso del 2017 “non è abbastanza per considerarlo una deviazione delle rotte (tradizionali, ndr),dev’essere comunque affrontato, perché potrebbe anche costituire una minaccia per la sicurezza (dell’Italia e dell’Europa,ndr): non possono esserci flussi non rilevati. Dobbiamo rilevarli e per gestirli in modo adeguato. Anche per questo – ha aggiunto- è stata lanciata l’operazione
Themis, che ha sostituito Triton”.

Con gli oltre 1200 sbarchi diretti nel 2017 la Sardegna è stata raggiunta da numerosi personaggi risultato positivi alle banche dati dell’Interpol e dei servizi segreti dei paesi europei. Fra tutti spicca l’attentatore di Charleroi, Khaled Babouri, nato nel giugno del 1983 in Algeria, e ucciso dalla polizia belga dopo aver ferito gravemente due poliziotte belghe al grido di ‘Allah u akbar’ il 6 agosto del 2016, attentato rivendicato il giorno dopo dall’Isis attraverso la sua agenzia Amaq. L’uomo era arrivato a Porto Pino, nel Sulcis, nell’agosto 2008.

Ancora: è arrivato a Porto Pino l’algerino di 36 anni, Bachir Hadjadj, con precedenti, sospettato di aderire a gruppi terroristici di matrice islamica” arrestato dai Carabinieri del Ros alla stazione Termini di Roma l’8 ottobre scorso. Espulso dal Belgio e dall’Italia, è riuscito a rientrare in Italia con un barchino arrivato nel Sulcis la notte tra il 24 e il 25 settembre, per poi prendere da Cagliari (con il certificato di espulsione) il traghetto per Civitavecchia. Il terzo caso (naturalmente tra i più eclatanti) riguarda il ricercato dalle polizie di mezza Europa: Alì Laouar, algerino 45enne arrivato il 5 novembre scorso nel Sulcis con un barchino. L’uomo, appena sbarcato, è stato portato nel Cpa di Monastir (Ca) per le procedure di identificazione e foto-segnalamento insieme ai compagni di viaggio ed è risultato positivo alla banca dati internazionale della polizia (magistralmente scoperto dagli uomini della Mobile di Cagliari), colpito da mandato di cattura internazionale. Risultava gravato da una condanna a 12 anni inflitta da un tribunale francese per rapina aggravata e tentato omicidio commessi nel 2012.