Pietre e minestra bollente contro un agente di polizia penitenziaria. È successo nel carcere di Bancali, dove un detenuto della sezione “alta sicurezza 2”, che ospita i reclusi per i reati di terrorismo internazionale, ha aggredito il secondino ed è stato poi bloccato a fatica dagli altri agenti. Il poliziotto aggredito è ricorso alle cure mediche ma non ha riportato lesioni gravi. L’episodio conferma, però, che la situazione a Bancali è particolarmente delicata, come denuncia il coordinatore regionale Fp Cgli Polizia penitenziaria, Sandro Atzeni.

“Da giorni quel detenuto stava creando difficoltà agli agenti in servizio senza l’intervento della direzione – lamenta – Esprimo forte preoccupazione per una situazione che continua a peggiorare nonostante le reiterate segnalazioni, ripetuti episodi di intolleranza e la permanente richiesta di mobilitazione del personale di polizia penitenziaria”. “La Cgil Fp chiede che il personale a Bancali possa svolgere il proprio lavoro con serenità e sicurezza – chiede Atzeni – chiediamo all’amministrazione di farsi carico di un problema sempre più serio, quasi quotidianamente registriamo aggressioni da parte dei detenuti contro gli agenti”.

Tra i motivi degli episodi più recenti, ricorda il sindacati, c’è un po’ di tutto. “Intolleranza alle regole, problemi psichiatrici, disordini e autolesionismo si scaricano sul personale di polizia penitenziaria, già in difficoltà per le carenze d’organico e di mezzi di autodifesa – conclude Atzeni – così la sicurezza del sistema carcerario è pregiudicata”.