Resta alta la tensione nel Pd dopo le dimissioni di ieri di Matteo Renzi. Il leder del Pd ieri è andato all’attacco chiudendo a ‘intese con gli estremisti’, facendo riferimento sia alla Lega che al Movimento Cinque stelle. E oggi ribadisce la linea: “Le elezioni sono finite, il Pd ha perso, occorre voltare pagina. Per questo lascio la guida del partito. Non capisco le polemiche interne di queste ore. Ancora litigare? Ancora attaccare me? Nei prossimi anni il Pd dovrà stare all’opposizione degli estremisti” e del M5s. “Per me il Pd deve stare dove l’hanno messo i cittadini: all’opposizione. Se qualcuno del nostro partito la pensa diversamente, lo dica in direzione lunedì prossimo o nei gruppi parlamentari”.

Renzi avrebbe comunque fatto sapere, secondo quanto rivela ‘Circo Massimo’ che non parteciperà alla direzione di lunedì.

Carlo Calenda intanto ha fatto sapere che si iscriverà al Pd incassando il plauso di una buona fetta del partito compreso il premier Paolo Gentiloni.

Intanto la segretaria Dem perde Debora Serracchiani. “Alla luce del risultato delle elezioni – ha sottolineato in una nota – per senso di responsabilità nei confronti di tutta la comunità del partito, ho preso la decisione di dimettermi dalla Segreteria nazionale del Pd”. “Oggi stesso – ha aggiunto – farò pervenire al segretario nazionale la lettera formale con cui comunico un atto che reputo&lrm doveroso e improrogabile”.