“Mi dimetto dal Consiglio comunale di Jerzu, da tutti gli organismi del partito e non rinnoverò la tessera”. Già membro dell’assemblea e della direzione provinciale in Ogliastra, lascia il Partito democratico Gianluigi Piras che sinora si era distinto per le sue battaglie per i diritti civili in generale e per quelli delle persone omosessuali in particolare.
“A chi resta dico: ritrovate le ragioni del cuore nel fare politica. Ma con l’esercizio del voto democratico del 4 marzo si conclude la mia esperienza di militante attivo: abbiamo tutti fallito – spiega Piras -. Non è un addio ma un arrivederci, è la presa di coscienza nel non sentirsi più in grado di offrire un certo tipo di contributo in un partito che non riconosco più”.
Nel 2013 – ricorda – “a Jerzu, le forze estremiste, omofobe e xenofobe di destra (Lega e Fratelli d’Italia) si attestavano su percentuali del 1,2% con un centrosinistra (Pd, Sel, Ingroia) al 45%. Oggi, a Jerzu, le forze estremiste, omofobe e xenofobe di destra si attestano su percentuali vicine al 15%, con un centrosinistra al 25%”.
Quindi, conclude Piras, “mi prendo una pausa per ritrovare le ragioni profonde per un impegno sociale, politico e culturale che ha sempre riempito e dato significato alla mia vita di uomo prima ancora che di politico. Lo farò provando a dare un contributo per recuperare quel degrado culturale che anche il Pd ha contribuito ad alimentare”.







