Un dolore composto e silenzioso quello dei genitori di Erika, Fabrizio Preti, 53 anni, e Tiziana Suman di 52, separati da qualche anno ma affiatati e determinati nel voler cercare giustizia per la fine drammatica della loro unica figlia.

Un dolore che non impedisce di accogliere col sorriso chiunque si avvicini a loro durante una pausa del processo a porte chiuse contro il fidanzato della giovane, Dimitri Fricano, reo confesso del delitto. “Erika era la nostra bambina non meritava di fare la fine che ha fatto, siamo qui perché vogliamo giustizia: il nostro auspicio è che Dimitri sia condannato alla massima pena”, dice la mamma Tiziana parlando con l’ANSA. “Mai avremmo immaginato di perdere nostra figlia a 28 anni, ma soprattutto in questo modo terribile – racconta poi il papà Fabrizio – mai un segnale che Dimitri potesse essere un violento, che potesse aver alzato le mani qualche volta su nostra figlia, mai abbiamo visto segni sul suo corpo, né abbiamo notato che ci potessero essere problemi così gravi”.

Il genitore ricorda che il ragazzo era sempre affettuoso e premuroso verso la figlia. “La chiamava sempre con qualche vezzeggiativo, come ‘la mia chicca’ o ‘il mio amore’. Quello che è successo a San Teodoro è totalmente inspiegabile per noi”, ribadisce il padre. “Io penso che episodi di violenza tra di loro non ce ne siano mai stati prima di quel maledetto giorno – si inserisce mamma Tiziana – almeno mi auguro che fosse così, perché veramente non ci siamo mai accorti di niente”. La Sardegna era l’isola delle vacanze per Erika e i suoi genitori, ora è il luogo del dolore. “Venivamo qui da anni – conferma Fabrizio Preti – questa è una terra bellissima ma ora è legata per sempre al nostro dolore, al luogo dove abbiamo perso nostra figlia. Un dolore che ci ha sconvolto e segnato per sempre, una ferita che non potremmo mai rimarginare”.