Fico eletto presidente della Camera. Solo i deputati M5S si alzano in piedi per una standing ovation per Roberto Fico quando è stata da lui aggiunta la quota 311 voti, il quorum richiesto. Tutti gli altri sono rimasti fermi. Abbracci e baci per Luigi Di Maio da parte dei colleghi. Lo spoglio prosegue.
Applausi e abbracci in Aula al Senato del gruppo M5S alla notizia dell’elezione di Roberto Fico a presidente della Camera.
Maria Elisabetta Alberti Casellati al Senato e Roberto Fico alla Camera sono i candidati presidenti del nuovo Parlamento che escono ‘vincitori’ da una notte dei lunghi coltelli nella trattativa centrodestra-M5s, segnata fino all’ultimo dai veti incrociati. I loro nomi escono dai vertici di Fi-Lega-Fdi, che si ritrovano di buon’ora con Berlusconi a palazzo Grazioli dopo lo strappo di Salvini, e dei Cinquestelle all’Hotel Forum, con Di Maio e Beppe Grillo. Alla fine, l’intesa c’è e possono cominciare le votazioni, la quarta a Montecitorio e la terza a Palazzo Madama, che eleggeranno i vertici del Parlamento della XVIII legislatura: infatti, stavolta basterà la maggioranza assoluta, contate anche le schede bianche.
Il Pd annuncia che voterà per candidati di bandiera: Valeria Fedeli al Senato e Roberto Giachetti alla Camera. Il botta e risposta tra i partiti che hanno vinto le elezioni e ora si uniscono per eleggere i presidenti delle Camere è andato avanti per tutta la notte. Dopo il passo indietro di Anna Maria Bernini, indicata da Salvini contro la volontà di Berlusconi, il M5s ha aperto uno spiraglio al Cavaliere a patto di avere i voti di Fi per un proprio candidato alla Camera: Di Maio, infatti, ha fatto sapere di essere pronto a votare ‘Bernini o un profilo simile’.
In questo spiraglio, l’ex presidente del Consiglio si è infilato cambiando cavallo, la Alberti Casellati al posto della Bernini, e ponendo però altre due condizioni. La prima al MoVimento Cinquestelle, il veto su Fraccaro alla Camera per ripagare con la stessa moneta quello di Romani al Senato. Così anche il candidato del M5s è costretto al ‘passo indietro’, come fa – ma solo dopo – il capogruppo azzurro a Palazzo Madama bocciato dai grillini. La seconda condizione è posta a Salvini: nel comunicato finale del vertice, il Cavaliere fa mettere a verbale una indicazione che tenta di bloccare la strada a un governo Lega-M5s. ‘I leader del centrodestra – si legge – confermano le intese intercorse in questa fase non sono prodromiche alla formazione del governo e che non avranno nessuna influenza sul percorso istituzionale successivo per il quale l’indicazione spetterà al presidente della Repubblica. Confermano che in ogni caso vi è l’impegno di tutte le forze politiche del centrodestra a non ricercare accordi individuali per la formazione del governo’.
Fraccaro, lieto passo indietro,prima bene M5S – “I sacrifici che siamo disposti a fare dimostrano il valore che hanno le cose in cui crediamo. Il bene del MoVimento viene prima di tutto, se serve a renderci più forti sono lieto di fare un passo indietro: è un atto di amore verso la nostra comunità. Roberto Fico saprà interpretare il ruolo di Presidente della Camera con autorevolezza e competenza. Grazie a tutto il M5S per l’affetto e la fiducia, ora avanti ancora più determinati.”. Lo scrive, su Facebook, il deputato M5S Riccardo Fraccaro.
Toninelli, ora ottimista per partita governo – “Con le presidenze delle Camere è stato fatto il primo passo, dopodiché possiamo iniziare a trattare la questione governo e io sono convinto che possa andare bene pure questa partita. I cittadini possono però stare tranquilli: è finito il tempo dei caminetti”. Così il capogruppo M5s al Senato, Danilo Toninelli in sala stampa. Quanto alla composizione di un eventuale governo Toninelli taglia corto: “Dei ministri ne parlerà il candidato premier con il Presidente della Repubblica”.







