L’Ats Sardegna ha aperto un’indagine interna dopo la contestazione del reato di truffa mossa a undici dipendenti del poliambulatorio di Sorso. Secondo l’accusa formulata dal sostituto procuratore di Sassari, Cristina Carunchio, gli indagati “simulavano la presenza in servizio, attestandola con il proprio badge, quando invece risultavano ingiustificatamente assenti dal posto di lavoro.
E così inducevano in errore l’Ats circa la relativa presenza sul posto di lavoro, procurandosi un ingiusto profitto”. L’azienda sanitaria “sta provvedendo a porre in essere tutti gli atti necessari per dare immediata e corretta applicazione alle specifiche disposizioni di legge previste in materia di falsa attestazione della presenza in servizio”, fanno sapere i vertici dell’Ats dichiarando di aver “fornito la massima collaborazione alle forze dell’ordine e alla Procura” e di voler garantire “la medesima anche per tutti gli adempimenti del caso al fine di consentire alla magistratura di valutare al meglio la posizione di ogni singolo indagato”.
Gli undici indagati restano tuttora in attesa di sapere se il Gip accoglierà le richieste di misure cautelari formulate dalla Procura. Per tutti è stata chiesta la sospensione dal servizio, per tre di loro anche l’obbligo di dimora.