Valorizzare l’imprenditoria locale nella fase di ristrutturazione dell’impianto ex Alcoa di Portovesme. E’ la richiesta avanzata dalla Regione Sardegna a Sider Alloys, la multinazionale svizzera che ha acquisito lo smelter e che oggi al Mise ha illustrato il piano industriale. Il programma prevede infatti che il revamping sia gestito da un’impresa esterna con la quale dovrà essere stipulato un contratto il prossimo 8 giugno. La Giunta – rappresentata dalle assessore dell’Industria e del Lavoro, Maria Grazia Piras e Virginia Mura, dal capo di Gabinetto della Presidenza, Gianluca Serra, e dal coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi – ha sollecitato Sider Alloys affinché siano coinvolte associazioni imprenditoriali della Sardegna.
La multinazionale ha accolto l’invito, ribadendo di voler coinvolgere e sostenere l’economia del territorio e ha manifestato l’intenzione di inserire, nel contratto con la società che si occuperà della ristrutturazione, una clausola in questo senso. Intanto – fa sapere la Regione – in attesa che si definiscano le modalità, in fabbrica hanno ripreso a lavorare nove tecnici ex Alcoa per la verifica nei diversi reparti. Secondo quanto previsto dal cronoprogramma inserito nel piano industriale, lo stabilimento assorbirà i primi 50 lavoratori a settembre 2018 e inizierà a produrre gradualmente a partire da maggio 2019, mentre per il funzionamento a pieno regime, con il coinvolgimento di 376 lavoratori più 50 contrattisti fissi, la data fissata è quella di settembre 2020.
Quanto agli ammortizzatori sociali, le risorse per il 2018 sono terminate, per questo motivo il ministro dello Sviluppo Economico si farà portatore, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, di una proposta di rifinanziamento delle norme, attraverso un decreto legge, che assegnano le risorse destinate agli ammortizzatori per le Aree di crisi industriale complessa, tra le quali in Sardegna Portovesme e Porto Torres.