A sette mesi dal congresso regionale Susanna Camusso sbarca in Sardegna e fa il punto sulla crisi economica di un territorio ancora caratterizzato da “un considerevole gap infrastrutturale”.
“L’orgoglio di essere un’Isola non può significare essere estranei al continente”, dice la leader della Cgil davanti ai 180 delegati in platea all’auditorium comunale di Ghilarza. L’occasione è l’assemblea generale che chiude il primo ciclo di dibattito sulla bozza del documento congressuale nazionale. Dal 20 giugno al 5 ottobre si svolgeranno invece le assemblee di base nei luoghi di lavoro per l’elezione dei delegati ai congressi provinciali e di categoria. Poi il congresso che sarà seguito, a fine gennaio, da quello nazionale.
Camusso non ha alcun dubbio: “Se la questione meridionale è ancora una realtà, è perché il gap degli investimenti è ancora decisivo”. Come si riduce? “Investendo in infrastrutture anche sociali – spiega – e poi ci sono i divari che riguardano l’energia, almeno fino a quando la metanizzazione non sarà una realtà anche in Sardegna”. Il pericolo è che in questi mesi pre-elezioni regionali del 2019, tutto possa fermarsi: “Mi auguro di no – dice – ci sono delle scadenze importanti da rispettare”. Oltre alla metanizzazione, la segretaria della Cgil indica “le bonifiche, soprattutto nell’area industriale di Ottana”. Non solo ombre. “Alcoa è una vertenza che dura da dieci anni, speriamo che la luce che si è accesa si consolidi finalmente, a partire dal riavvio degli impianti”, sostiene. Nel frattempo, ricorda, “ci troviamo di nuovo di fronte a una crisi degli ammortizzatori sociali e della possibilità di garantirne la continuità”.
Ad aprire i lavori a Ghilarza, il segretario regionale Michele Carrus, che si sofferma sulla strada che porterà al congresso di novembre: “Si tratta di un percorso democratico col quale coinvolgiamo anche in Sardegna decine di migliaia di nostri iscritti”. Obiettivo? Definire la nostra linea e il nostro programma sindacale per i prossimi quattro anni”.