Un altro provvedimento della Regione Sardegna impugnato dal Consiglio dei ministri: si tratta della legge sugli appalti “Nuove norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture” che in Consiglio regionale ha avuto il via libera a marzo. Obiettivo principale della normativa: potenziare l’autonomia delle competenze della Regione sulla programmazione e organizzazione degli appalti pubblici nell’isola.
Il provvedimento censurato prevedeva anche l’istituzione di una società di progettazione per dare, secondo l’assessore ai Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, “una risposta a una carenza cronica di disponibilità di livelli di progettazione atti a consentirci un accesso tempestivo a risorse nazionali ed europee per la realizzazione degli interventi”.
I motivi dell’impugnazione: “Alcune norme riguardanti le gare d’appalto e gli interventi da realizzarsi mediante contratti pubblici – è scritto in una nota del Consiglio dei ministri – eccedono dalle competenze attribuite alla Regione dallo Statuto speciale di autonomia e invadono la competenza riservata allo Stato, in materia di tutela della concorrenza e di ordinamento civile, dall’art. 117, secondo comma, lettere e) ed l), della Costituzione”.