Il compito della cellula sarda sgominata oggi era quello di raccogliere fondi in Italia e in Europa per finanziare le attività militari dell’organizzazione terroristica Jabhat al Nusra in Siria.

Compito che i quattro uomini identificati dalla Digos di Sassari svolgevano – secondo l’accusa – molto bene, convogliando nei territori di guerra somme di denaro con il meccanismo dell’hawala, fuori cioè dai canali finanziari legali. Dalla Gallura avevano organizzato una vera e propria rete divenuta un punto di riferimento per i siriani, in particolare per quelli residenti in Sardegna, che volessero trasferire denaro da e per il paese d’origine, impiantando uffici in tutta Europa, oltre che in Siria e in Turchia. Sono diverse centinaia di migliaia di euro i fondi illegalmente trasferiti verso la Siria dall’organizzazione basata a Olbia facente capo al siriano 46enne.

Dalle investigazioni è emerso come l’organizzazione imprenditoriale, ben conosciuta anche dalla comunità dei siriani all’estero e con uffici a Istanbul, Beirut, Khartoum, il Cairo e anche a Raqqa, fosse in grado di far pervenire in tempi brevi e in modo affidabile importanti somme di denaro in Siria, anche nelle zone direttamente controllate dal Daesh.

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