Si sta tenendo oggi al ministero dello Sviluppo economico una prima riunione informativa tra sindacati e tecnici del dicastero in merito all’ipotesi di una partecipazione azionaria del 5% riservata ai dipendenti della nuova società ex Alcoa acquisita da Sider Alloys. “Abbiamo risposto positivamente alla convocazione del ministero perché pensiamo di spiegare nei dettagli la nostra proposta, che non confligge con l’iniziativa lanciata dal ministro Carlo Calenda”.
A dirlo, prima di entrare al Mise, è Mirco Rota, responsabile siderurgia della Fiom Cgil nazionale. “Siamo anche noi interessati sia alla partecipazione dei lavoratori, sia a definire un meccanismo di sorveglianza nei confronti dell’impresa, ma abbiamo un’idea diversa e attraverso la contrattazione vogliamo spiegare il nostro modello”, ha aggiunto il sindacalista spiegando che quello da loro proposto è un modello “che intende dare la possibilità a tutti i lavoratori – non solo a quelli che aderiranno alla presunta associazione ipotizzata dal ministero – di poter votare il loro rappresentante che poi possa svolgere un ruolo di controllo nei confronti della società”.
“Vogliamo che i lavoratori possano partecipare agli utili dell’azienda e il 5% ci sembra qualcosa di importante. La cosa che vogliamo verificare è che realmente la partecipazione avvenga, perché il rischio è che sia solo un tentativo”. A dirlo è Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, prima della riunione informativa che si sta tenendo al ministero dello Sviluppo economico sull’ipotesi lanciata dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda di una partecipazione azionaria del 5% riservata ai dipendenti della nuova società ex Alcoa acquisita da Sider Alloys.
Si tratta di un incontro “che salutiamo positivamente”, ha continuato Palombella ribadendo di aver sempre considerato la possibilità dei lavoratori a partecipare direttamente ai risultati dell’azienda “una forma spinta di partecipazione”. Che sia il sindacato o meno a partecipare “non ci interessa, a noi va benissimo che i lavoratori partecipano all’interno del consiglio di sorveglianza dell’azienda, è un primo passo per coinvolgere i lavoratori in un processo industriale come quello che si sta per realizzare”, ha continuato Palombella concludendo “è vero che non esiste una legislazione di sostegno e che non c’è un qualcosa di regolato ma ritengo che siamo comunque in una fase importante”.