“Come ministro delle Politiche agricole ho preso l’impegno di ascoltare le regioni più di quanto è stato fatto in passato”. Lo ha detto Gian Marco Centinaio, oggi ad Assemini per sostenere il candidato del centrodestra al ballottaggio di domenica, Antonio Scano, che sfida la candidata sindaca del M5S. “Nelle prossime settimane – aggiunge – ci confronteremo con gli assessori all’Agricoltura e assieme ai vertici del ministero cercheremo di capire punti di debolezza e ma anche punti di forza utili per valorizzare la tipicità di ogni regione”.

“Quando ho lanciato l’idea del Made in Italy ho pensato che le eccellenze enogastronomiche del nostro Paese non siano abbastanza valorizzate, né conosciute, e vorrei fare una serie di operazioni di marketing per fare conoscere la nostra agricoltura, il nostro allevamento e la nostra pesca”. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio, oggi ad Assemini per sostenere il candidato del centrodestra al ballottaggio.

La delega al turismo in capo al ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, dovrebbe essere ufficializzata martedì prossimo con la firma del decreto. Lo ha annunciato lo stesso Centinaio ad Assemini (Cagliari) per sostenere il candidato del centrodestra per il ballottaggio di domenica 24, Antonio Scano. “L’ex ministro Franceschini dice di aver fatto tanto – continua – ma faccio un appunto: in questo momento i turisti sono in Italia per una congiuntura internazionale favorevole al nostro Paese”. Cioè, “i turisti italiani che prima andavano in Marocco e Tunisia hanno paura, quindi restano in Italia”. Inoltre: “Voi mettereste mai come sottosegretario al Turismo una che fa la radiologa e non conosce la differenza tra tour operator e agenzie di viaggi? Questa era Dorina Bianchi, sottosegretaria del precedente governo, una che conosce solo il turismo da un partito all’altro”.

“Sono molto preoccupato: se gli Stati Uniti cominciano a mettere i dazi nei confronti dei prodotti italiani, come facciamo? Se non possiamo esportare in Russia, e nemmeno negli Usa, dove allora?”. Così Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole, dopo che oggi, in risposta alle misure protezionistiche di Trump, anche Bruxelles ha fatto scattare i dazi. “Servono a poco – dice il ministro – i dazi chiamano i dazi, e oggi come oggi si dovrebbero abbassare le barriere, il che non vuol dire far entrare tutto ma fare accordi seri per tutelare le produzioni e le tipicità dei Paesi. In agricoltura – continua Centinaio – ogni dazio fa morire un agricoltore. L’anno scorso si è registrato un -4% in agricoltura, dovuto anche al blocco delle esportazioni per la Russia”. Soluzioni? “Con le associazioni di categoria ci siamo dati l’obiettivo di aprire sempre di più al mercato della Cina dove il 50% della popolazione non conosce prodotti italiani, quindi le potenzialità sono enormi”.

“Bisogna sburocratizzare il ministero per evitare che certi agricoltori utilizzino manodopera irregolare come scusa perché assumendo persone regolari costa troppa burocrazia”. Così il ministro Gian Marco Centinaio ritorna sul fenomeno caporalato, a margine di un incontro elettorale in Sardegna. “C’è una legge che è stata approvata un anno fa – dice – ricordo che i colleghi erano contenti, si abbracciavano, adesso dobbiamo chiederci se a distanza di un anno questa legge funzioni. Per me – continua – non funziona, noi siamo pronti a valutare la questione con gli agricoltori onesti per capire quale sia la natura dei problemi e, quando lo capiremo, saremo pronti a cambiarla”.

Mondo delle campagne, ma anche sviluppo del turismo, legge urbanistica e continuità territoriale aerea e marittima: il ministro dell’Agricoltura (con delega al Turismo da martedì prossimo) Gian Marco Centinaio, ad Assemini per sostenere il candidato del centrodestra Antonio Scano per il ballottaggio, non si è sottratto alle domande sulle criticità nell’Isola. “C’è particolarmente attenzione per il mondo delle campagne della Sardegna, proprio ieri ne ho parlato con i miei collaboratori al ministero: abbiamo l’idea di sentire nei prossimi giorni il presidente della Regione per capire le reali esigenze e fare un piano straordinario della Sardegna”. Sul turismo, con riferimento al ddl sull’urbanistica che prevede incrementi volumetrici nei 300 metri dal mare: “Chi viene in Sardegna viene per il mare, la natura, l’enogastronomia, anche per le strutture: dobbiamo capire insieme agli imprenditori, con la Regione che ha competenza, con Comuni, enti locali e operatori del settore se costruire di più serve. Per me a ridosso del mare assolutamente no”. Infine sulla continuità il neo ministro ha osservato: “I traghetti sono troppo cari, spesso costa meno andare a Parigi che in Sardegna, costa meno prendere un aereo e andare dall’altra parte del mondo che prendere un traghetto e arrivare nell’Isola. Se vogliamo che i turisti vengano in gran numero dobbiamo lavorare sul caro traghetti, stesso discorso vale per la continuità aerea che non deve essere solo destinata ai sardi ma a tutti.