Operazione della Squadra Volanti della Questura di Cagliari e del Reparto Prevenzione crimine che ieri sera hanno scoperto e arrestato due giovani di Carbonia trovati dapprima in possesso di droga, poi di armi. Ieri notte la pattuglia della Volante e del Reparto prevenzione crimine hanno fermato, in Viale Sant’Avendrace a Cagliari, una Ford Fiesta con due giovani di Carbonia a bordo. Da subito hanno mostrato segni di nervosismo tanto da indurre i poliziotti a perquisire l’auto. L’esito è stato positivo tanto che gli agenti, coordinati da dirgente Amsimo Imbimbo, hanno trovato al passeggero Giovanni Pinna, 22enne pregiudicato, un panetto di hashish da un etto. All’autista, il 25 Francesco Suella, i poliziotti non trovano nulla, se non alcuni frammenti di cocaina all’interno dell’auto, intestata alla madre. I due avevano in tasca 1500 euro, quindi si poteva supporre che i due fossero arrivati a Cagliari per comprare droga.
A quel punto è scattata la perquisizione domiciliare a Carbonia, ma gli agenti ben presto capito che i due avevano dato un indirizzo domiciliare falso. Infatti quella casa non risultava abitata. Nel corso della perquisizione infatti è stato trovato a Pinna un mazzo di chiavi di cui non era stato in grado di dare spiegazione. Uno degli agenti, tramite la fotografia di una bolletta dell’Enel presente sul telefono di Pinna, ha capito che quelle chiavi aprivano un altro appartamento, a Cagliari, in via Monteponi.
Gli agenti , nonostante le 10 ore di servizio prestate, quindi tornano da Carbonia a Cagliari, in quell’appartamento di cui Pinna aveva preso una stanza in affitto ad uso esclusivo (come gli universitari), e lo aprono. Dentro un armadio, in confezione sottovuoto i poliziotti hanno trovato un fucile sovrapposto calibro 12, una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa, 17 cartucce calibro 7.65 con relativo caricatore, 4 cartucce a palla e 4 a pallini calibro 12, inoltre 44,46 grammi di cocaina, 30,29 grammi di marijuana, 101,96 grammi di hashih. A quel punto è scattato l’arresto per detenzione di sostanze stupefacenti in concorso e per il Pinna anche per detenzione di arma clandestina (perché la pistola aveva la matricola abrasa) e detenzione illegale di arma comune da sparo.
Ora le indagini passano alla Squadra Mobile che dovrà accertare, dopo i rilievi della Scientifica, se le due armi hanno sparato in occasione di delitti e quale sia il ruolo di Pinna nella detenzione delle armi. I due sono ora reclusi nel carcere di Cagliari-Uta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si tratta di un filone d’inchiesta (scoperto quasi casualmente) sul quale la Polizia ha numerosi elementi d’indagine.