Sono rientrati ufficialmente oggi nel Consiglio regionale della Sardegna i tre esponenti politici sospesi dal loro incarico il 20 marzo 2017 per effetto della legge Severino dopo la condanna in primo grado per peculato aggravato a conclusione del primo maxi processo sull’uso dei fondi destinati ai gruppi.

Si tratta del leader dell’Uds Mario Floris, già governatore isolano, l’ex assessore dell’Agricoltura Oscar Cherchi e il consigliere Alberto Randazzo, entrambi di Forza Italia. Nel palazzo dell’Assemblea sarda, quindi, “porte girevoli” ancora una volta dopo i tanti casi di sostituzione cui si è assistito in questa legislatura a causa di ricorsi o di sospensioni. Abbandonano l’Aula, infatti, i tre consiglieri che avevano “surrogato” quelli sospesi: Gennaro Fuoco (Fdi) e Mariano Contu (Fi), attualmente indagato in un altro filone dell’inchiesta sui fondi, oltre a Domenico Gallus, il sindaco di Paulilatino (Oristano) eletto con Fi ma passato con Psd’Az-La Base.

Con la nuova configurazione Forza Italia riguadagnerà il seggio perso, mentre il gruppo Psd’Az-La Base potrebbe ospitare Floris, non perdendo nessun seggio.