Via l’Ats, colpevole di “tagliare i servizi al cittadino e umiliare il personale sardo della sanità”, e creazione di tre Asl distribuite sul territorio, per “ridurre le liste d’attesa per visite e analisi difendendo i reparti di eccellenza”. Da questi presupposti nasce il Comitato NO Asl Unica presentato dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, Gianni Lampis e Gigi Rubiu, assieme al deputato Salvatore Deidda, davanti all’ospedale SS Trinità di Cagliari. Un comitato “apartitico per dire no al mostro creato da Pigliaru e Arru”, hanno sostenuto.

Dalla prossima settimana in tutto il territorio sardo saranno numerose le iniziative e i banchetti organizzati dal Comitato per la raccolta di firme da presentare in Consiglio regionale. Tutte le iniziative saranno promosse sulla pagina Facebook del Comitato. “Il comitato è aperto a tutti coloro che sono contro la creatura dell’assessore Arru e del direttore Moirano – ha detto Truzzu – Aperto al contributo di chiunque abbia notato sulla propria pelle e nel proprio lavoro i danni prodotti dall’Asl unica”.

“La sanità sarda è in ginocchio e lo abbiamo provato con mano girando i vari presidi ospedalieri – ha aggiunto Deidda – Dal San Camillo a Isili per finire al San Martino di Oristano, dove non solo manca il personale e le strumentazioni sono datate, ma lo stesso personale è umiliato di continuo”. “La Asl unica è un mostro nato da poco ma che ha già fallito – ha osservato Lampis – Ha fallito perché non ha dato ordine al sistema sanitario Regionale, anzi si lavora nel caos più totale. Ha fallito nella riduzione dei costi, facendo solo tagli lineari di servizi per i pazienti e delle strutture d’eccellenza”. “Noi vogliamo un diritto alla salute garantito e omogeneo su tutto il territorio regionale – ha sottolineato Rubiu – Vogliamo evitare i viaggi della speranza dall’interno alle città e dalla Sardegna alla Penisola”.