Dopo la denuncia del leader di Unidos scoperto il traffico illegale di rifiuti la discarica di Carbonia potrebbe essere chiusa per gravi violazioni delle autorizzazioni. Il trasportatore coinvolto in una maxi inchiesta della direzione distrettuale antimafia
“Il traffico di rifiuti e fanghi provenienti da Frosinone e dintorni verso la discarica di Carbonia è fuorilegge. Dopo la mia solitaria denuncia sul traffico di rifiuti dalla Campania e dal Lazio verso la Sardegna e su cosa ci fosse dietro questo sistema emergono fatti inquietanti e la stessa Regione è costretta a prendere atto anche formalmente del trasporto illegale”. Lo ha detto poca fa il leader di Unidos Mauro Pili divulgando la lettera verbale dell’assessorato Regionale dell’ambiente con la quale si afferma il divieto assoluto al conferimento di rifiuti extraregionali nella discarica di Carbonia
“Gli enti preposti, Regione e Provincia, hanno firmato un documento dettagliato di gravissime contestazioni alla società campana proprietaria della discarica ex ecodump. Il dirigente del settore, Daniele Manca – prosegue Pili -, elenca i quantitativi di scarti conferiti: oltre cinquemila tonnellate arrivate via mare e destinate all’impianto gestito dalla Riverso Spa. E facendo riferimento a una delibera della Regione del 2012 spiega che in Sardegna non possono essere importati rifiuti”
Pili chiede “la chiusura della discarica in seguito a questi fatti gravissimi. Da oltre Tirreno arrivano notizie che riguardano la Navarra, società che ha portato i rifiuti in Sardegna: per smaltimento illecito dei fanghi nel Lazio il titolare, Rosettano Navarra, è tra gli indagati di una maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma. Non solo la mia denuncia era assolutamente fondata – afferma il leader di Unidos – ma dalla verifica incrociata è emerso che non sarebbe stata la prima volta che i rifiuti del continente giungevano in Sardegna”.
“L’autorizzazione AIA rilasciata per quella discarica – prosegue Pili – vietava assolutamente il conferimento di rifiuti extra regionali. Gli atti inviati da Regione e Provincia alla società subito dopo la mia denuncia dei giorni scorsi lo dicono in modo esplicito: sono vietati i conferimenti extraregionali. Resta scandaloso che senza la mia denuncia tutto questo sarebbe rimasto in silenzio, nascosto da complicità diffuse a tutti i livelli! Spero che la procura faccia il suo dovere e blocchi per sempre questo sistema”.
“Il documento della Regione – continua Pili – conferma che all’interno della discarica sono giunti in maniera illegale rifiuti provenienti da diverse parti d’Italia e in particolar modo dalla provincia di Frosinone. A questa contestazione richiamata esplicitamente nella lettera si aggiunge la mancata verifica dei codici delle tipologie di rifiuti non corrispondenti alle norme e alle autorizzazioni. Regione, provincia, magistratura ora devono agire di conseguenza. La chiusura della discarica in seguito a questi fatti gravissimi non solo è prevista dalla legge ma sarebbe un fatto assolutamente dovuto e inderogabile”.
“Per quanto mi riguarda non mi fermo in un’azione decisa contro l’ennesimo scempio ai danni della Sardegna e dei Sardi”, conclude Pili.







