Barumini si candida a esportare il suo modello vincente come punto di riferimento dell’offerta turistico-culturale in Sardegna.
Il Comune della Marmilla che ospita su Nuraxi, sito archeologico dell’Unesco, mette a disposizione la sua esperienza di polo di aggregazione territoriale. E’ quanto emerso alla tre giorni dell’Expo del turismo in Sardegna con tappe a Barumini e Villanovaforru, evento organizzato dalla Fondazione Barumini e dal Comune che si è chiuso con quasi 4mila presenze. Trentotto gli espositori in rappresentanza dei maggiori siti isolani e due gli ospiti dei siti Unesco con Cerveteri e Verona, mentre sono state 12 le agenzie e tour operator presenti. Ricco il cartellone proposto e tanti appuntamenti collaterali, su tutti i concerti di Tazenda e Paola Turci e la sfilata della collezione di Paolo Modolo.
Poi ancora workshop, degustazioni, convegni, seminari da cui è emersa l’importanza del tessuto imprenditoriale per lo sviluppo del sistema turistico-culturale. Folta anche la partecipazione delle scolaresche. “Barumini è diventato il più grande attrattore turistico-culturale della Sardegna – ha confermato il sindaco Emanuele Lilliu – può diventare un modello replicabile in tanti ambiti dell’Isola come volano di sviluppo territoriale. Obiettivo primario resta quello di sviluppare processi integrati di promozione tra settore culturale e gli altri comparti economici in un collegamento tra sfera pubblica e privata”. Fondamentale lo strumento della rete in Sardegna estesa ai siti italiani.
“La cultura deve essere sempre più il fulcro dello sviluppo delle Regioni – ha sottolineato la sottosegretaria ai Beni e attività culturali, Lucia Borgonzoni – anche con gli investimenti pubblici vogliamo aiutare i territori come la Sardegna a creare reti capaci di dialogare con il resto del Paese”. Per il sindaco di Villanovaforru, Maurizio Onnis, “con l’Expo, e non solo, si è creato un sistema virtuoso tra i Comuni che apre a collegamenti con le imprese utili a sviluppare i vari settori economici più importanti come turismo e agroalimentare”.







