Musica, prodotti di eccellenza, arte, tradizione e cultura: sono gli ingredienti di Saboris Antigus, manifestazione enogastronomica e culturale che ha preso il via domenica 11 novembre a Gergei e dopo aver toccato Selegas, Siurgus Donigala, Suelli, Guasila si concluderà domenica 23 dicembre a Nurri.
Il programma della giornata si aprirà alle 9.30 con stand di degustazioni, artigiani, hobbisti, laboratori di pane, pasta, formaggi e torrone, e animazione con i grandi giochi tradizionali in legno dell’associazione Lughené. Dalle 10 si potrà scegliere se fare una pedalata ecologica per le vie del paese, una gita in battello sul lago Flumendosa o una vistita tra la fungaia Dnurri, la cooperativa Unione dei Pastori, il Molino biologico, raggiungibili con un servizio di bus navetta. Nella sala della ProLoco sarà inoltre visitabile la mostra fotografica sui siti archeologici di Nurri. Nel pomeriggio lungo il corso Italia si esibiranno la banda musicale „Cossu Brunelli“ e il gruppo folk 78 di Nurri, i cori polifonici di Sinnai e Seulo, i gruppi folk di Serri e Siurgus Donigala; in piazza Casula tra le 16 e le 18 ci sarà musica etnica con il gruppo Dilliriana. Alle 19 sarà allestito un presepe vivente. La giornata sarà animata dai balli sardi accompagnati da Luca Schirru e altri organettisti.
Il ricco calendario di Saboris Antigus, realizzato dalle sei amministrazioni comunali grazie al contributo dell’assessorato al Turismo, artigianato e commercio della Regione Sardegna, ha proposto percorsi del gusto, spettacoli, musica, arte, danza, laboratori e giochi per bambini. Filo conduttore dell’evento è il grano, elemento che accomuna la vita, la storia e il lavoro dell’uomo da infinite generazioni e che avvicina paesi diversi tra loro ma legati dalla tradizionale coltivazione dei cereali. Pasta fresca, olio, vino, formaggi e dolci tipici saranno proposti ai visitatori da produttori e artigiani locali attraverso punti ristoro e stand di degustazione. Non solo enogastronomia: i sei comuni hanno preparato percorsi culturali tra antiche case padronali, chiese, santuari, monumenti e siti archeologici che testimoniano una frequentazione della Trexenta e del Sarcidano fin dall’età nuragica.