Nel carcere di San Vittore sono in corso gli interrogatori per la convalida dell’arresto dei tifosi interisti – Luca Da Ros, 21 anni, Francesco Baj, 31 e Simone Tira, 21 – arrestati per gli scontri prima di Inter-Napoli nei quali è morto l’ultras del Varese Daniele Belardinelli, legato ad ambienti di estrema destra, come alcuni degli indagati nell’inchiesta, travolto da un Suv il cui conducente è ancora ricercato dagli agenti della Digos.

Ha fatto il nome di uno degli ispiratori dell’attacco alla carovana dei Van dei tifosi napoletani nel giorno di Santo Stefano uno dei tre ultras arrestati e che sta rispondendo alle domande del gip di Milano Guido Salvini nel carcere di San Vittore. Una scelta processuale che ha costretto il suo avvocato a rinunciare al mandato in quanto l’ultras indicato era già un suo assistito. Si tratterebbe di uno del leader della Curva dell’Inter.
L’interrogatorio prosegue quindi con l’assistenza di un altro legale. Da alcune indagini difensive sarebbero anche emersi dubbi sulla ricostruzione dell’incidente che ha visto vittima Belardinelli. La vettura, indicata come un Suv, stando a indagini difensive, sarebbe stata diretta verso lo stadio, non in uscita da Milano come da una prima ricostruzione, e avrebbe invaso la corsia opposta. Così come rimane da capire se il conducente della vettura avesse a che fare con gli scontri o passasse per caso.

“Mio figlio è morto da un giorno, nessuno può avere idea di cosa posso provare, è indescrivibile. Vi prego basta. Daniele deve riposare in pace“. Inizia così il post di Facebook della mamma di Daniele Belardinelli, il tifoso morto durante gli scontri prima di Inter-Napoli fuori da San Siro. “Sono la mamma di quel ragazzo che è morto negli scontri tra ultras, leggo che era un delinquente, i telegiornali lo dicono, i social lo dicono”, continua, “ma io sono sua madre, quella che l’ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere”.

La Curva Nord laziale si svuota nella zona di solito occupata dagli ultras degli Irriducibili Lazio. È il gesto degli Irriducibili, la frangia più calda della tifoseria biancoceleste, gemellata con quella interista, in segno di protesta contro la decisione di non far entrare nello stadio, in occasione della gara Lazio-Torino in corso, lo striscione in ricordo di Daniele Belardinelli, l’ultrà interista morto durante gli scontri che hanno anticipato Inter-Napoli di mercoledì scorso.