La riesumazione della salma di Maria Fresu, una delle 85 vittime della strage di Bologna, servirà al perito nominato dalla Corte d’Assise, Danilo Coppe, per scovare eventuali tracce di esplosivo.
A quanto si apprende è questo il motivo per cui la Corte ha disposto un ulteriore prolungamento di 60 giorni della perizia. Secondo il perito, infatti, è possibile che i pochi resti di Maria Fresu, che si trovano nella stessa tomba in cui è sepolta la madre della donna e la figlia Angela (morta anche lei nell’esplosione), siano rimasti integri in tutti questi anni perché riposti in un contenitore sotto formalina, che conserva le sostanze organiche. E gli esplosivi hanno forma organica. L’unico modo per stabilirlo, però, è riesumare la salma.
Le eventuali tracce di esplosivo che potrebbero emergere dall’analisi dei resti di Maria Fresu, saranno poi confrontate con quanto il perito ha già trovato in questi mesi analizzando altri reperti legati alla strage.







