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La protesta dei pastori sardi irrompe nella campagna elettorale per le regionali del 24 febbraio. “Anziché dare consigli il ministro Centinaio faccia il suo dovere: nel piano per gli indigenti riservi 20 milioni di euro al pecorino romano e non al parmigiano reggiano”, dichiara il candidato governatore del Partito dei sardi, Paolo Maninchedda.

“Il ministro dell’Agricoltura proroghi fino a luglio il Piano dell’offerta che scade il 9 marzo, e dopo luglio si proceda a farne un altro”, aggiunge. Nello stesso tempo, “la Regione metta risorse sui bond e sul pegno rotativo e finanzi i magazzini dei produttori, semplificando procedure oggi inutilmente complicate”. “In Emilia – fa notare l’aspirante governatore – le banche finanziano gli stagionatori e questi lavorano a gestire le criticità del mercato. In Sardegna le banche diffidano dei produttori”.

Inoltre, “i produttori che violano il piano dell’offerta vanno sanzionati duramente”. “Bisogna ritrovare la strada del negoziato e della razionalità per far crescere il valore del prodotto”, conclude Maninchedda che oggi ha illustrato la posizione del Partito dei sardi durante la campagna elettorale, in occasione di una assemblea pubblica a Banari, proprio mentre era in corso il blocco stradale a Thiesi.