“Abbiamo fatto dei passi avanti su alcuni punti importanti ma su quelli cruciali, prezzo di acconto e griglie, non si è ancora trovato l’accordo. La discussione è aperta cosi come rimane ferma la posizione dei produttori su un prezzo di acconto che paghi almeno i costi di produzione e sulla definizione di una griglia che tuteli i pastori nel momento in cui mensilmente e a fine annata si deve definire il prezzo del latte”. Lo ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu, sul tavolo di oggi in Prefettura a Sassari. Sono sei i punti che alla fine sono stati condivisi, spiega la Coldiretti in una nota.

Il più importante è quello di fissare un prezzo minimo al Pecorino romano che non potrà essere venduto sotto i 6 euro al kg. Il sistema di pagamento sarà per l’annata in corso uguale tra cooperative e industrie private a partire dai mesi di febbraio e marzo (da stabilire ancora di quanto sarà l’acconto). A cominciare da aprile si farà una verifica mensile dei prezzi delle Dop ai quali sarà adeguato il prezzo di acconto del latte. Il conguaglio si stabilirà a novembre e sarà dato dalla media del costo di vendita dei tre pecorini Dop dal mese di novembre 2018 al mese di ottobre 2019.

Ancora però non si è trovato l’accordo su quali saranno le griglie a cui tutti dovranno fare riferimento. Altri punti in cui si è trovato l’accordo – prosegue Coldiretti – è la reale funzionalità dell’Oilos, la creazione di una filiera del comparto ovicaprino tra produttori, trasformatori e commercializzatori sull’esempio di quelli già in atto nelle regioni Emilia Romagna, Toscana e Lombardia; la programmazione delle quote di formaggio e latte e le penalità per chi non le rispetta; una ridefinizione delle quote di assegnazione delle quote di produzione delle Dop, dando la possibilità ai pastori di poter vendere il proprio latte a diverse strutture di trasformazione.

Latte, chiuso primo round a Sassari: “Mai sotto i 72 cent”