Regione, la seconda seduta elegge Michele Pais (Lega) presidente del Consiglio

Si è conclusa la seconda seduta della XVI legislatura. All’ordine del giorno c’era l’elezione del presidente del Consiglio regionale.

Per il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda, la maggioranza ha indicato Michele Pais, Lega, che giovedì scorso, alla terza votazione, non è riuscito ad ottenere i 31 voti necessari per accedere allo scranno più prestigioso dell’Assemblea.

Si è fermato infatti a 21 voti mentre 16 sono andati al consigliere che alle regionali del 24 febbraio ha ottenuto il maggior numero di preferenze, Antonello Peru di Forza Italia.

Oggi Pais è stato eletto presidente del Consiglio regionale, forte anche dell’accordo raggiunto in occasione del vertice di sabato a Villa Devoto, e anche dell’incontro ieri a Villa Fanny tra governatore e tutti i consiglieri di maggioranza.

Non sono ancora stati eletti, intanto, i sette assessori che mancano per completare la Giunta.

Giovedì il governatore Christian Solinas ha nominato quelli alla Programmazione (Giuseppe Fasolino), al Lavoro (Alessandra Zedda), al Turismo (Gianni Chessa), alla Sanità (Mario Nieddu) e all’Ambiente (Gianni Lampis).

L’obiettivo – evitare sorprese e “testare” la maggioranza – è capire quanto è coesa rispetto alle posizioni di un governatore che ha sposato l’ambizione del Carroccio allo scranno più prestigioso dell’Assemblea. A quel punto, quindi probabilmente nel pomeriggio, si conosceranno i nomi del resto dell’Esecutivo che ancora non c’è.

La prossima seduta del Consiglio regionale è convocata per martedì prossimo, 16 aprile, alle 10. Il governatore della Sardegna, Christian Solinas, ha qualche altro giorno per completare la squadra di Governo. Restano da nominare ancora gli assessori a Lavori pubblici, Cultura, Industria, Affari generali, Trasporti, Agricoltura e Urbanistica.

Al momento, con pochi margini di errore, si può ipotizzare che all’Urbanistica approderà Quirico Sanna (Psd’Az) e alla Cultura Andrea Biancareddu (Udc). Trattative ancora in corso sulle altre cinque deleghe.