“Sa die de Sa Sardigna” terreno di scontro tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale. Quest’anno la festa del 28 aprile cade di domenica e il presidente Michele Pais ha annunciato ai capigruppo di voler comunque convocare la seduta solenne. Ma la minoranza non è d’accordo. Oggi il presidente dei Progressisti, Francesco Agus, ha spiegato perché in un lungo post su Facebook. “Domenica è giorno di chiusura degli uffici del Consiglio – ricorda – e l’apertura straordinaria del palazzo e la convocazione formale del consiglio, oltre a comportare costi molto elevati in termini di straordinario festivo per centinaia di dipendenti, avrebbe pochissima rilevanza esterna e nessun coinvolgimento della cittadinanza”.

Inoltre, “considererei un fatto positivo se nella XVI legislatura l’Aula lavorasse almeno nei giorni feriali e si superasse lo stallo messicano in cui è impantanato dal giorno della proclamazione”. Secondo Agus, poi, “la richiesta del presidente Pais di approvare in Aula una mozione unitaria su un tema da scegliere, l’insularità o Grazia Deledda, è ridicola e irricevibile”. Tra l’altro, aggiunge l’esponente di Campo progressista, “non credo sia serio proporre mozioni unitarie alle minoranze senza aver nemmeno consentito loro di conoscere il testo delle dichiarazioni programmatiche del presidente”. Ancora, “credo si possa garantire l’apertura del Palazzo alla cittadinanza, rimandando la seduta a lunedì 29. Tutto ciò con costi pressoché nulli per la comunità”.

Infine, “la nostra proposta non vuole svilire l’importanza della festività”, tanto più che “vediamo con estrema preoccupazione il fatto che oggi le nostre istituzioni, per il tramite del principale partito di maggioranza consiliare, siano assoggettate ad un’evidente eterodirezione esterna all’isola”. Oggi il presidente dell’Assemblea Pais ha partecipato a un in contro a Villa Devoto con il governatore Christian Solinas, presente il comitato organizzatore di Sa die. Secondo quanto apprende l’ANSA, il massimo rappresentante sarebbe intenzionato a convocare comunque la seduta di domenica.